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Lo svuota carceri

Spedire a casa loro i criminali stranieri

Leggi il commento del direttore Beppe Fossati

Spedire a casa loro i criminali stranieri

Spedire a casa loro i criminali stranieri

Al netto dei (presunti e per altro smentiti) screzi con la premier Meloni Carlo Nordio ha pronto un progetto per contrastare il sovraffollamento delle carceri. E ne vuole parlare direttamente con il presidente Mattarella. In sintesi il Guardasigilli pensa a strutture alternative per i tossicodipendenti e per i reati minori di spaccio e la possibilità di far tornare ai loro paesi di origine i detenuti stranieri in stretta collaborazione con la Farnesina. Due mosse attraverso le quali - come ha dichiarato ieri in un’intervista lo stesso Nordio “si potrebbe arrivare a 15 -20mila detenuti in meno nelle carceri”. Potrebbero tornare in auge e vecchie caserme abbandonate per trasformarle in luoghi di detenzione più “leggeri”, riprendendo un’idea del ministro esposta ai giornalisti l’anno scorso a Torino? Nordio non si sbilancia ( “Sarebbe irriguardoso rivelarli prima di esporli al Capo dello Stato”) ma c’ chi conferma che la soluzione per evitare ulteriori rivolte sarebbe proprio questa.

Insomma quella di dividere i criminali rei di reati gravissimi (compreso lo stupro) da quelli che devono scontare pene minori e al tempo stesso hanno bisogno di cure e assistenza per uscire dal tunnel della droga. A Torino il progetto sull’utilizzo delle caserma come case circondariali di secondo livello, venne abbozzato già diversi anni fa. Ma rimase sepolto in un cassetto. Ora l’utilizzo di strutture dell’esercito a scopi sociali potrebbe davvero tornare di attualità. Resta invece sospesa nell’aria tutta la materia giuridica relativa alla custodia cautelare e alla scandalosa realtà degli innocenti (quasi 5mila) che vengono incarcerati per decisione di pm troppo solerti e finiscono per devastare famiglie e creare poderosi danni economici per le casse dello Stato. quando si accerta l’estraneità ai reati contestati. “Una materia - dice ancora il ministro che va completamente rivista”, manon fa accenno alla responsabilità in solido dei magistrati che sbagliano.

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