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il borghese
27 Agosto 2024 - 06:30
Il tossico ruba e il pusher incassa
Una coltellata dritta dritta al cuore. Per vendetta. Così è morto, poche ore dopo, un marocchino di 26 anni, al secolo Moutik Hamza, nato a Casablanca, di professione spacciatore. Cocaina e crack, forse anche un po’ d’erba e qualche pasticca. Uno che, a parlarne da vivo, non andava per il sottile. In strada, specie in quel tratto di corso Giulio Cesare così vicino alla Dora, era uno dei tanti che con la roba faceva il bello e il cattivo tempo. Prendeva soldi o si toglieva uno sfizio. Uno che sapeva umiliare il cliente e trasformarlo in vittima? Così pare agli inquirenti che cercano un ragazzo, certamente un minorenne, che avrebbe lavato nel sangue l’onta di una violenza subita per un debito non pagato.
C’è anche questo, e molto altro, nel quartiere dove chi ha i capelli bianchi o semplicemente una famiglia, ha paura ad uscire di casa. Nel quadrilatero tra ponteggi e vecchi portoni, c’è di tutto. Anzi il peggio perché la droga è il miraggio da rincorrere. A qualunque costo. Con una catenina d’oro frutto di uno scippo da scambiare con una dose, al semplice baratto. Merce rubata magari in un supermercato, per una pallina di coca. Cibo, bottiglie di liquore, scarpe. Qualche abito fatto scivolare sotto la lampo di un giubbotto. Il pusher 4.0 piglia tutto, basta che il mercato giri. Vanno bene i soldini dei ragazzotti di buona famiglia che qualcuno di loro chiama pure per nome. E soprattutto va bene il sesso, la moneta di scambio antica come il mondo che non tramonta mai. La gente vede, da dietro le imposte semichiuse, e vedono pure le telecamere della polizia messe lì per riprendere la suburra che non si ferma mai in un quartiere che tra ponte Mosca e ponte Carpanini, è semplicemente un inferno. Risse, pestaggi, agguati con i cocci di bottiglia e, da sabato, pure un omicidio. Con una certezza: non si fa abbastanza per garantire la sicurezza degli abitanti. Specie dei vecchi, delle donne e dei bambini. Lo spaccio qui è sistema. E se non hai soldi puoi venderti, o barattare un oggetto di famiglia.
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