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Scuola, giustizia, sanità
31 Agosto 2024 - 05:50
Siamo topolini in trappola
Pensavamo che i tempi dei famigerati banchi a rotelle costati milioni e poi gettati chissà dove, e quelli degli insegnanti a gettone (leggi precari) fossero finiti, insieme a quella didattica a distanza che ha fatto più danni che benefici ai nostri ragazzi. E invece no. Perché la scuola, come in fondo la giustizia e persino la sanità non solo zoppicano, ma spesso fanno danni. O meglio sopravvivono con soluzioni tampone, concorsi che si accavallano ad altri e generano scompiglio tra chi li affronta e soprattutto con promesse che non si riescono a mantenere. Specie quando si parla, nella scuola, di strutture che avrebbero bisogno di miliardi per le ristrutturazioni. Il resto lo vediamo in questi giorni con l’assurdo delle 15mila cattedre vuote in Piemonte, mentre chi vorrebbe insegnare fa la fila come alla mensa dei poveri in attesa di un incarico che non arriva mai. Eppure tra 11 giorni la scuola apre i cancelli con il solito sistema a groviera dove le classi sono piene di buchi.
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Una confusione bestiale in cui pagano solo le famiglie e i ragazzi. Un contesto nel quale, quando si piazzano 538 insegnanti (sempre su 15mila), il mondo della scuola grida alleluja. E solo qualche sparuta voce sindacale osa dire che si tratta di una goccia nel mare. Mi viene da chiedere chi siano i cervelloni che dovrebbero far quadrare i conti. E non ci vengano a dire che mancano maestri e insegnanti. Perché le statistiche ci dicono l’esatto contrario. In realtà il problema è antico, così come le storture che lo governano. È questo il lato peggiore della medaglia, quella che invece fa sperare è la caparbietà dei precari che, nonostante anni di attesa e cattedre scomode (da Torino al Verbano Cusio Ossola non è una passeggiata) continuano a combattere per una cattedra. È la guerra Stato-cittadini che in fondo combattiamo ovunque: quando finiamo a dover fare i conti con la sanità, con la giustizia o con l’Agenzia delle Entrate. Topolini in trappola, ecco cosa siamo.
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