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IL BORGHESE

Le banche tagliano oltre tremila filiali

Leggi il commento del direttore Beppe Fossati

Le banche tagliano oltre tremila filiali

Le banche tagliano oltre tremila filiali

Si chiama “politica della desertificazione” e alle grandi banche piace tanto. Elimina personale specie nei comuni più disagiati come quelli di montagna, taglia le spese di gestione, i trasporti ed evita insolvenze. Il servizio ai cittadini costa. Così la banca chiude la filiale che magari ha solo un impiegato a giorni alterni e per un po’ lascia in funzione il bancomat. Ma non per sempre. Un bel giorno qualcuno affigge un foglio A4 sullo sportello e recita il de profundis definitivo. La banca non c’è proprio più. Capita a Bobbio Pellice, sulle montagne del torinese, dove il sindaco è insorto alla testa dei cittadini contro Intesa San Paolo e oggi scende in piazza contro lo sfregio. Ma siamo a Davide contro Golia, in una guerra ormai senza quartiere e dove poco conta che esattamente il 30 luglio il ceo dell’Istituto Carlo Messina abbia prospettato utili per 8,5 miliardi di euri “per entrambi gli esercizi 2024/2025”. E purtroppo Bobbio Pellice (532 abitanti) non è un eccezione visto che in Italia nel 2023 sono state chiude 823 filiali bancarie e quasi altrettanti bancomat. Dati che si aggiornano al 30 giugno scorso con altre 163 serrande abbassate. Il che, secondo i dati dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria, fa capire come il nostro sia uno dei paesi europei come meno filiali bancarie fisiche e certifica il fatto che sono già 3.296 i comuni italiani (41,5% del totale)  che non hanno più una una banca sul loro territorio. Uno schiaffo soprattutto ai risparmiatori e ai pensionati che in passato hanno domiciliato le pensioni a quella che consideravano la banca  di fiducia. Ma soprattutto un diservizio grave per circa 10 milioni di cittadini. Di questi oltre 4 milioni vivono in comuni piccoli e ad alta densità di anziani. Proprio come a Bobbio Pellice.

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