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IL BORGHESE
30 Settembre 2024 - 05:50
Le banche tagliano oltre tremila filiali
Si chiama “politica della desertificazione” e alle grandi banche piace tanto. Elimina personale specie nei comuni più disagiati come quelli di montagna, taglia le spese di gestione, i trasporti ed evita insolvenze. Il servizio ai cittadini costa. Così la banca chiude la filiale che magari ha solo un impiegato a giorni alterni e per un po’ lascia in funzione il bancomat. Ma non per sempre. Un bel giorno qualcuno affigge un foglio A4 sullo sportello e recita il de profundis definitivo. La banca non c’è proprio più. Capita a Bobbio Pellice, sulle montagne del torinese, dove il sindaco è insorto alla testa dei cittadini contro Intesa San Paolo e oggi scende in piazza contro lo sfregio. Ma siamo a Davide contro Golia, in una guerra ormai senza quartiere e dove poco conta che esattamente il 30 luglio il ceo dell’Istituto Carlo Messina abbia prospettato utili per 8,5 miliardi di euri “per entrambi gli esercizi 2024/2025”. E purtroppo Bobbio Pellice (532 abitanti) non è un eccezione visto che in Italia nel 2023 sono state chiude 823 filiali bancarie e quasi altrettanti bancomat. Dati che si aggiornano al 30 giugno scorso con altre 163 serrande abbassate. Il che, secondo i dati dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria, fa capire come il nostro sia uno dei paesi europei come meno filiali bancarie fisiche e certifica il fatto che sono già 3.296 i comuni italiani (41,5% del totale) che non hanno più una una banca sul loro territorio. Uno schiaffo soprattutto ai risparmiatori e ai pensionati che in passato hanno domiciliato le pensioni a quella che consideravano la banca di fiducia. Ma soprattutto un diservizio grave per circa 10 milioni di cittadini. Di questi oltre 4 milioni vivono in comuni piccoli e ad alta densità di anziani. Proprio come a Bobbio Pellice.
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