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IL BORGHESE
23 Dicembre 2024 - 05:53
Una letterina a Babbo Natale
Fiat, Alfa Romeo, Lancia e Maserati calano in tivu come falchi. Ci siamo, lavoriamo per voi, fanno capire mentre le auto scorrono via veloci e coloratissime. Italia, non ti abbiamo abbandonata. E a Torino, dice una voce fuori campo, arriva la 500 ibrida. Uno spot dopo il crollo delle vendite, gli scricchiolii di Stellantis, le beghe interne, l’addio di Tavares ed Elkann con la feluca del nuovo comandante in capo che si inventa persino il “paghi uno e prendi due” per vendere le auto, cose se la lamiera potesse trasformarsi in detersivo. Così, siccome il Natale porta serenità e induce all’ottimismo, confidiamo tutti in un rilancio. Ma dobbiamo fare i conti con la realtà. E ammesso che tutto fili liscio come suggerisce la pubblicità, la rinascita - se ci sarà davvero - non avverrà con uno schioccar di dita. Per Mirafiori, lo sappiamo, Gesù Bambino ha portato solo cassa integrazione mentre lo stabilimento si ferma (almeno per la 500 elettrica), fino al 20 gennaio. E i mesi futuri non saranno costellati di rose e fiori. Così come per l’indotto. In pratica siamo in piena emergenza e lo saremo almeno fino alla fine del 2025 che per molti osservatori “sarà l’anno della transizione”. E forse non solo per l’automotive. Anzi pare che Torino stia già cambiando un poco le sue prospettive. Con lo sport, i grandi eventi, la cultura. I musei un tempo pigroni oggi sfoggiano aperture straordinarie, lo shopping imperversa, il turismo spinge alberghi e ristoranti al tutto esaurito. E le tredicesime spingono gli acquisti, soprattutto sotto casa. Sembra il lieto fine di una favola bella. Ma serve di più, un piano straordinario di rilancio dell’industria, aiuti per le famiglie, una sanità efficiente, una scuola che funzioni davvero, trasporti adeguati. Scriviamolo nella letterina a Babbo Natale sperando che almeno lui ci ascolti. Da parte mia, dell’Editore e di tutta la redazione, cari lettori, un sincero augurio di Buone Feste!
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