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Il borghese

Basta gas russo
Bollette: + 30%

Leggi il commento del direttore Beppe Fossati

Basta gas russoBollette: + 30%

Basta gas russo Bollette: + 30%

La guerra del gas farà male, molto male al nostro portafoglio. Il 2025 comincia con una brutta notizia dopo che l’Ucraina ha deciso di bloccare i rifornimenti di gas provenienti dalla Russia, con cui si alimentavano i serbatoi europei, Italia compresa. Inutile dire che lo stop arriva nel periodo peggiore, ossia in inverno quando i consumi sono massimi. E le ripercussioni saranno pesanti, specie per le famiglie più disagiate, visto che per le nostre bollette si temono rincari fino al 30 per cento. E non solo perché al nostro mercato vengono a mancare dal 31 dicembre scorso i volumi garantiti da Gazprom, ma anche per le possibili speculazioni che non mancano mai in momenti d’emergenza.

L’Unione Europea ha fatto scattare il piano di emergenza, il governo italiano, tramite il ministro Gilberto Pichetto rassicura sulla tenuta delle nostre scorte di combustibile, ma il prezzo del gas in Europa ha già sorpassato i 50 euro al megawattora (ieri in leggero ribasso sotto i 49 euro), con un balzo in avanti, rispetto al dicembre scorso di oltre il 20%. Secondo le previsioni degli operatori internazionali i prezzi al consumo rimarranno alti per tutto il primo trimestre dell’anno. Le quotazioni dovrebbero ridiscendere verso i 40 euro ad aprile, con una proiezione a 30 verso la fine dell’anno.

A conti fatti il gas c’è e non mancherà. Ma costerà caro riscaldarsi e anche sostenere le piccole e medie imprese che non possono fruire delle agevolazioni che il governo ha concesso alle grandi imprese energivore. L’ultimo contraccolpo del conflitto cominciato con l’aggressione totale dei russi all’Ucraina nel 2022. Allora fu Putin a innescare il blocco dei flussi di gas imponendo condizioni di prezzo inaccettabili e pagamenti in rubli (la conseguenza: in Europa il megawattora passò da 20 a 300 euro nei primi mesi di guerra), ora subiamo la svolta di Zelensky che ha rotto l’accordo 25ennale con Gazprom. Una mossa che può essere anche letta come un avvertimento all’intera Europa che tentenna su nuovi aiuti bellici.

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