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Il tema della salute mentale in parlamento
Una priorità e un’emergenza nella società

Creato un intergruppo: la depressione può diventare il peggiore dei mali

Il tema della salute mentale in parlamentoUna priorità e un’emergenza nella società

La resentazione della commissione interparlamentare a Roma

Ogni giorno in Italia, 1.500 persone si rivolgono ai pronto soccorso per problemi legati alla salute mentale. Nel 2023 si sono registrati 26mila accessi in più rispetto all’anno precedente e ben 7mila nuovi ricoveri nei reparti psichiatrici. In Piemonte soltanto l’anno scorso si sono presentate al pronto soccorso oltre 62 mila persone, circa 170 ogni 24 ore. Numeri che riflettono una crisi profonda, con un costo economico stimato pari al 4% del PIL nazionale. Dietro le statistiche, c’è una realtà dolorosa: il 12,5% dei malati - oltre 2 milioni di persone - non riceve le cure di cui ha bisogno, intrappolato tra stigma e inefficienze del sistema.

La salute mentale, secondo il World Mental Health Day Report, è oggi la principale preoccupazione sanitaria per il 45% delle persone in 31 Paesi. La depressione e l’ansia, a livello globale, sottraggono 12 miliardi di giornate lavorative l’anno, con un costo economico di 1 trilione di dollari. E mentre il nostro Servizio Sanitario Nazionale affronta carenze strutturali e di personale – 12mila operatori mancanti secondo i parametri Agenas - i casi di disturbi mentali continuano a quintuplicarsi, colpendo soprattutto giovani e categorie fragili.
Davanti a questa emergenza, nasce l’Intergruppo Parlamentare “One Mental Health”, presentato ieri nella Sala Nassiriya del Senato. Questo organismo, che riunisce deputati e senatori della XIX legislatura, si propone come spazio di dialogo permanente con esperti, associazioni e stakeholder, con l’obiettivo di trasformare le istanze in politiche concrete.
«La mia speranza - ha dichiarato il senatore Ignazio Zullo, presidente dell’Intergruppo - è che si riesca ad affrontare la malattia mentale non solo sul piano sanitario, ma anche sociale, garantendo inclusione e reinserimento lavorativo». Tra le priorità segnalate da Zullo figurano l’adeguamento dell’offerta assistenziale, la lotta allo stigma e l’attenzione ai casi di doppia diagnosi, dove disturbi mentali si accompagnano a dipendenze patologiche.
Alberto Siracusano, Professore Emerito di Psichiatria e Coordinatore del Tavolo Tecnico Ministeriale, ha sottolineato l’importanza di una “nuova cultura della salute mentale”. «Ogni euro investito nella prevenzione genera un ritorno di quattro euro in termini di produttività - ha spiegato -. Serve un aumento degli investimenti, fermi da oltre dieci anni al 3,5% del Fondo Sanitario Nazionale».
Il programma dell’Intergruppo prevede un focus sulla transizione dall’età evolutiva a quella adulta, una fase critica per giovani e famiglie, e sulla salute mentale di genere, in particolare la depressione peripartum. Inoltre, saranno sviluppate linee guida sulla depressione e inclusi interventi nel Piano nazionale della salute mentale.
Tra i temi prioritari emergono il potenziamento dei professionisti sanitari e della medicina territoriale, iniziative per combattere lo stigma, lo sviluppo della telemedicina e della formazione continua, soluzioni per la doppia diagnosi e il superamento delle Rems.
La salute mentale, ribadiscono i promotori dell’Intergruppo, deve essere considerata come una questione multidimensionale, che coinvolge aspetti fisici, psicologici, sociali ed economici. Modelli di intervento più inclusivi, politiche abitative e di reinserimento lavorativo, e un’alleanza con famiglie e associazioni saranno la chiave per affrontare questa sfida epocale.
Il messaggio è chiaro: è il momento di agire. La salute mentale non può più aspettare.

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