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Il Borghese
11 Maggio 2025 - 05:50
Ospedali in overbooking e ricoveri “evitabili”. Una musica già sentita per la nostra sanità, che non accenna a passare di moda, però. Ma perché?
Lo spiega, in parte, la ricerca condotta dalla Fadoi, la Federazione dei medici internisti ospedalieri. I reparti di Medicina interna sono quelli che assistono quasi la metà dei ricoverati, in particolare anziani e cronici con comorbilità. Pazienti che necessitano di cure sempre più complesse, che richiederebbero adeguate dotazioni di letti e personale. Secondo la ricerca, oltre la metà delle medicine interne è attualmente in overbooking e l’85,6% denuncia carenze oramai croniche di personale. Ecco perché poi si finisce con le barelle nei corridoi.
Secondo i medici internisti, si dovrebbero evitare i ricoveri impropri, o quelli prolungati, perché magari il malato non necessita più dell’ospedale, ma non può andare a casa da solo: un ricovero su quattro potrebbe essere evitato con una rete di assistenza territoriale più adeguata. Quindi, case di comunità, reparti di post degenza, più medici di famiglia.
E poi c’è la mancata prevenzione: stili di vita scorretti, bassa aderenza agli screening, scarse coperture vaccinali, unite al più basso finanziamento pubblico d’Europa per la prevenzione.
Sarà anche vero che le case di comunità serviranno per esami e visite - ad avere i medici -, ma per i ricoveri? C’è il progetto delle strutture ad assistenza infermieristica: metà ospedale e metà Rsa, per dedicare assistenza ai convalescenti, favorendo le dimissioni dagli ospedali. Ah no, è vero: ci mancano anche gli infermieri...
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