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Il Borghese
07 Giugno 2025 - 06:30
Un (e)lettore su due non andrà a votare. Il risultato principale del sondaggio che abbiamo condotto sulle nostre pagine e sul Web è questo: il 55,07% dei votanti ha detto che non si recherà alle urne, domani o lunedì, per esprimersi sui cinque quesiti principali. Dei restanti, il 38% voterà per il sì, mentre una minoranza opta per il no.
Viene da dire che, esaminando questi dati, che va a votare chi intende esprimere il proprio sì, mentre chi sceglie di astenersi è evidentemente contrario. Nelle lettere pubblicate in questa settimana sul nostro giornale, avete avuto una panoramica delle opinioni dei nostri lettori. Per i quali l’astensione, oltre che un diritto, è equivalente a un voto contrario. L’astensione è una espressione di voto.
D’altra parte, quorum o meno da raggiungere, anche agli stessi promotori dei quesiti importa relativamente di questo voto. Se l’abolizione del Jobs Act fosse una priorità per il centrosinistra, l’avrebbe messa in agenda nelle ultime due esperienze di governo, no? Quattro quesiti su cinque sono promossi da un sindacato, la Cgil - e non è un caso che da altre sponde, come la Cisl, si esprima un secco «No» -, il cui leader sta cercando di accreditarsi anche oltre il ruolo sindacale: gli interessa un ruolo partitico, questo è chiaro. Parliamo sempre della stessa persona che non troppo tempo fa ha evocato parole come «rivolta sociale», in un momento in cui già le piazze sono agitate dai soliti ben noti.
Non è un caso neppure che da sinistra abbiano fissato un numero di voti da definire come «messaggio al governo».
Se proprio vogliamo occuparci di questioni di lavoro, il leader della Cgil (che di recente ha “scoperto” la crisi di Maserati) può sempre passare da queste parti, da Mirafiori che per il diciottesimo anno consecutivo è alle prese con gli ammortizzatori sociali. E dove l’unica vera buona notizia, arrivata ieri, è quella del rinnovo contrattuale nel gruppo Stellantis (che ha un contratto proprio, non quello nazionale dei metalmeccanici che, invece, non si sblocca), con un aumento salariale nel prossimo biennio. Un tavolo dove la Cgil non siede, essendosi opposta, ai tempi di Marchionne, al referendum aziendale...
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