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La macchina comunale
06 Giugno 2025 - 13:35
Il costo preventivato per organizzare il referendum a Torino ammonta a 3,3 milioni di euro, una cifra che copre ogni aspetto del complesso apparato elettorale: trasporto, personale, logistica e compensi per presidenti e scrutatori. Come previsto dalla normativa, queste spese dovrebbero essere rimborsate dallo Stato. Tuttavia, le tempistiche non sono sempre precise. Come spiega l'assessore ai Servizi civici ed elettorali, Francesco Tresso: "Il rimborso non è sempre a pareggio zero. Abbiamo sempre delle difficoltà di tempi, soprattutto, e se andiamo a vedere nelle precedenti tornate elettorali, abbiamo sempre un saldo che non è mai corretto, mancano alcune centinaia di migliaia di euro". Il Comune, infatti, segnala che non è ancora stato saldato il rimborso relativo alle elezioni regionali del 2024, generando difficoltà nella gestione di cassa e nella programmazione delle spese.
Il ritardo rischia di diventare strutturale: i tempi di recupero dei fondi statali si sono allungati notevolmente e, nel frattempo, le spese locali devono essere comunque anticipate. Tra i costi principali anche i compensi al personale elettorale: 262 euro per i presidenti di seggio, 192 per scrutatori e segretari, con tariffe ridotte nei seggi speciali, ossia quelli collocati nelle carceri, negli ospedali e nelle Rsa. Diversamente dagli altri anni, c'è una nuova disposizione di legge per cui alle prossime consultazione gli autisti dei mezzi locali non possono più dare la disponibilità per ricoprire il ruolo di presidente e scrutatore. Il tutto è nato dal fatto che durante le elezioni degli scorsi anni, c'era sempre un problema alla viabilità, essendo numerosi autisti della Gtt tra gli scrutatori e i presidenti. Il caos derivato dalla mancanza di mezzi, in un giorno così trafficato, ha portato a rivedere i criteri di selezione del Comune.
"Però grazie a qualche risparmio che stiamo operando anche sulle ore di straordinario del personale - aggiunge Tresso - contiamo di spendere un po' meno dei 3.3 milioni, che sono stati preventivati al bilancio". La macchina del voto si muove su larga scala: 980 presidenti nominati (tra seggi ordinari, speciali e per studenti fuori sede) e oltre 2900 scrutatori, con un ricambio stimato intorno al 20% degli incaricati. A pesare sulle casse pubbliche anche la logistica aggiornata, necessaria a causa dell’impossibilità di utilizzare alcuni edifici storici: nuove sedi, trasporti centralizzati delle schede, e personale aggiuntivo per il coordinamento.
Ma come funziona il rendiconto fatto alla prefettura per la richiesta di fondi? Esiste un processo molto dettagliato che va a selezionare, voce per voce, tutti i materiali necessari: vengono discussi gli elementi da usare nel dettaglio, i noleggi, gli acquisti. In più arrivano degli input su come risparmiare sulle spese totali, come gli straordinari degli eventuali presidenti e scrutatori. Infine, l'ente che deve rimborsare fa una sua valutazione e paga di conseguenza.
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