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31 Gennaio 2025 - 17:46
Il Ministero della Salute ha avviato i lavori per introdurre un sistema di etichettatura che informi i genitori sui rischi dei formaggi a latte crudo per i bambini. Il latte non pastorizzato può contenere batteri pericolosi e, se contaminato, provocare infezioni gravi come la Sindrome Emolitico Uremica, una complicanza dell’Escherichia coli che nei casi più estremi porta a insufficienza renale, danni neurologici permanenti o morte. In Italia, tra luglio 2023 e agosto 2024, si sono registrati 68 casi, 67 dei quali hanno colpito minori di 15 anni.
Il tavolo tecnico, composto da esperti del Ministero della Salute, dell’Agricoltura, dell’Istituto Superiore di Sanità e delle associazioni di categoria, lavorerà per creare un’etichetta chiara ed efficace. L’obiettivo è quello di fornire un’informazione immediata, evitando che i genitori somministrino ai figli prodotti potenzialmente pericolosi senza esserne consapevoli. Il rischio non è legato a tutti i formaggi a latte crudo, ma a quelli freschi o poco stagionati, dove eventuali batteri riescono a sopravvivere.
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La Francia ha già adottato un sistema simile, con un’avvertenza ben visibile sulle confezioni: "Il latte crudo può rappresentare un rischio importante per i bambini, in particolare sotto i 5 anni. Non devono consumarlo". Un avviso semplice ma fondamentale, che ha aiutato a ridurre i casi di infezione nei più piccoli. In Italia, invece, finora l’informazione è stata frammentaria e lasciata alla discrezione dei produttori.
Se sei un amante del formaggio, probabilmente ne hai già assaggiati alcuni senza sapere che erano a latte crudo. Ecco 4 tra i più noti in Italia:
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