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Per l’ex capitano dell’intelligence tedesca la caccia a un killer-giustiziere dei nazisti

CeneridiBerlino

Fondere il romanzo storico con il thriller non è mai una impresa semplice: incentrare un thriller in un’epoca che non ti consente “effetti speciali” esige una mano sicura e una capacità di visione che va al di là di quella della scrittura. Luke McCallin, inglese classe 1972, operatore umanitario e grande esperto di geopolitica e Kosovo, ci riesce benissimo con la serie del capitano Gregor Reinhardt, ufficiale della intellingence militare tedesca nel periodo della disgregazione del regime di Hitler. Un militare molto particolare, il capitano, parte di una cellula di ufficiali in dissidio con il regime e per questo perseguitati, ma non troppo apertamente, dalle SS. Una vita sempre sul filo, con l’incubo del passato e la volontà di capire.

In “Le ceneri di Berlino” (Baldini+Castoldi, 20 euro), il Reich è caduto, la seconda guerra mondiale è finita. Il capitano Reinhardt non è più un militare ma è nuovamente un investigatore della polizia di Berlino, una Berlino divisa e distrutta, con una polizia lacerata dai conflitti. L’indagine su alcune morti, tra cui quella del fratello di uno scienziato nazista, è una vera e propria caccia al serial killer ante litteram, ma la verità è molto più complicata, in un sapiente mix di azione e spionaggio che non delude gli appassionati.

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