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08 Luglio 2022 - 07:40
Un settore che negli ultimi due anni ha perso il 50% del suo fatturato. Ma che adesso, finalmente, è in ripresa. E’ quello della moda torinese, che sta vivendo i suoi giorni di gloria con la Torino Fashion Week, la grande kermesse del settore in programma fino al 14 luglio. Tornata finalmente in presenza, nella splendida cornice di Villa Sassi, cuore pulsante della manifestazione dove si terranno le sfilate e dove si potranno conoscere creazioni e tendenze delle collezioni.
Torino, quindi, che tenta di riprendersi lo scettro di regina della moda, da decenni ormai appannaggio di Milano. Si può battere il capoluogo lombardo? La risposta è sì, ma non giocando sullo stesso campo, come spiega Alessio Stefanoni, responsabile di Cna Federmoda: «Milano è la capitale della finanza e i grandi brand della moda sono controllati dalle grandi società finanziarie. Torino può vincere solo se punta ad essere diversa da Milano, e la strada è quella di puntare sui giovani stilisti, sulla moda sperimentale, diciamo su una moda “non omologata”». Cna Federmoda che alla Torino Fashion Week sarà protagonista lunedì 11 luglio: alle 17 sfileranno le scuole, istituto Romolo Zerboni e scuole tecniche San Carlo con Agenzia formativa per orefici Ghirardi. Alle 20 i fashion designers: Nga Dang e Patrizia Giacchero; Federica Pitton e Patrizia Giachero; Daiana Rat; Anyta Style; Carmen Miucci; Daniela Bosco; Rossella Calabrò.
Moda che, a dirla tutta, è nata proprio a Torino, dove c’era il primo salone della moda italiana, il Samia. «Milano ha poi approfittato della nostra crisi del tessile - ricorda Stefanoni -, ha vinto la “finanziarizzazione” del fashion, ma Torino ora può rilanciarsi come laboratorio creativo, valorizzando giovani talenti. E guardando anche a un altro settore, quello della moda legata, ad esempio, al riciclo degli abiti usati. Da qualche anno, siamo diventati un laboratorio del nuovo made in Italy».
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