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Moda

Gonne più lunghe, portafogli più leggeri

La teoria Hemline Index torna a far parlare di sé con il ritorno della gonna midi.

Gonne più lunghe, portafogli più leggeri

La teoria del mercato fa preoccupare gli addetti del settore

Una semplice teoria può creare imprevisti. Il ritorno della gonna midi sulle passerelle e nei guardaroba delle celebrity potrebbe dire molto di più di quanto si pensi.  A suggerirlo è la Hemline Index Theory formulata nel 1926 dall’economista americano George Taylor dove in tempi di crisi l’orlo delle gonne si allunga mentre in periodi di prosperità economica si accorcia. Una correlazione simbolica tra abiti e PIL che pur non avendo un valore predittivo scientifico continua a trovare riscontri nei cicli della moda.

Ad oggi la primavera-estate 2025 segna il trionfo della gonna midi con il taglio al polpaccio, la silhouette misurata, una femminilità elegante e mai urlata. Dolce&Gabbana la propone con corpetto, Fendi punta su una versione damascata e lucida mentre Prada opta per linee rigorose con cinture dalle note vagamente punk. Anche le celebrità stanno abbracciando il trend. Tracee Ellis Ross sceglie una midi bianca per le strade di New York, Pamela Anderson rilancia con un modello rétro-chic, mentre Charli XCX reinventa lo stile Y2K al Coachella con una midi a vita bassa.

Durante la Grande Depressione l’orlo toccava le caviglie e negli anni Sessanta la minigonna esplose insieme al boom economico. Nei decenni successivi l’alternanza tra midi e mini ha spesso seguito le oscillazioni dei mercati e oggi la gonna midi si riprende il centro della scena. Bentornata gonna midi, capace di raccontare la storia della moda e anche il ciclo economico.

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