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21 Dicembre 2018 - 06:25
Ha vissuto minuti di terrore, ha visto la moglie e i figli cadere a terra una dietro l’altro ma ha mantenuto il sangue freddo ed è riuscito a salvarli tutti. Abdelfatah Shlibak è nato a Tripoli 41 anni fa. Nel 2001, con la moglie, ha deciso di trasferirsi in Italia, in cerca di una vita migliore. Ha trovato lavoro come camionista e qui sono nati i suoi 4 figli, che ora hanno 3 mesi, 4, 9 e 15 anni. Ha vissuto a Caluso, Montanaro, Chivasso prima di arrivare, sei mesi fa, a Castagneto Po, dove ha preso in affitto una cascina di stradale Torino 35. Non poteva immaginare che proprio quella casa in cui voleva crescere i propri figli avrebbe rischiato invece di strapparglieli per sempre.
«Per il riscaldamento - spiega dal suo letto d’ospedale - utilizziamo una caldaia che si trova nel corridoio, vicino alla porta d’ingresso». Un dispositivo che da qualche giorno non funzionava molto bene. «È da una settimana che ha problemi - continua Abdelfatah - io però ogni tanto lo accendevo lo stesso perché in questi giorni fa freddo e abbiamo dei bambini piccoli. Avevamo avvisato il padrone di casa e chiamato anche l’idraulico». Quest’ultimo era andato a casa dei libici già due volte: la prima martedì e la seconda il giorno successivo. «Mercoledì, dopo che se n’è andato, ho notato che la caldaia perdeva acqua - ricorda il 41enne - allora l’ho richiamato al telefono e gli ho spiegato cosa stava succedendo. Lui però mi ha detto che non c’era pericolo e che sarebbe comunque tornato la mattina dopo per finire di sistemarla».
In realtà però il pericolo c’era eccome. «Ieri sera (mercoledì ndr) - spiega Abdelfatah - mio figlio più grande ha cominciato ad avvertire un leggero mal di testa prima di andare a dormire, ma non ci abbiamo dato molto peso. Pensavamo a un’influenza o a un raffreddore. Poi, verso le 2, le cose sono precipitate». La prima a sentirsi male è stata la moglie. «Si è alzata dal letto ma è svenuta quasi subito. Subito dopo è toccato a mio figlio: è andato in bagno ed è caduto a terra». A quel punto il capofamiglia ha intuito cosa stava accadendo. «Ho subito aperto le finestre e ho portato all’esterno della casa mia moglie e i miei figli. Poi ho chiamato il 118». Le ambulanze hanno trasportato tutta la famiglia al pronto soccorso dell’ospedale di Chivasso, mentre a Castagneto Po sono intervenuti anche i vigili del fuoco, per mettere in sicurezza la caldaia, e i carabinieri della compagnia di Chivasso, per le indagini del caso. Mamma, papà e i quattro bambini ieri sono stati sottoposti a una doppia seduta nella camera iperbarica dell’Otip, a Torino. Sono tutti fuori pericolo e presto potranno fare rientro a casa. «Prima però - sorride Abdelfatah - dovremo far riparare la caldaia».
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