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La protesta

Il mercatino "abusivo" e non solo: "Non facciamo più uscire i nostri figli sul balcone"

Le numerose battaglie di Barriera di Milano combattute dai cittadini

Il mercatino "abusivo" e non solo: "Non facciamo più uscire i nostri figli in balcone"

Il mercatino "abusivo" attualmente sgomberato, per ora

«Ormai non possiamo far più uscire i nostri figli sui balconi. Per le strade c’è troppa confusione tra spaccio, tossici e musica». Sono alcune delle numerose testimonianze dei cittadini, che ogni giorno affrontano una battaglia che non sembra avere fine. Una battaglia seguita dalla Coordinatrice Ambiente della Circoscrizione 6, Giulia Zaccaro, che insieme a Stefania, Claudia, Crsitina e Rina, hanno dato una voce e un volto a chi affronta i problemi quotidiani di Largo Giulio Cesare, e più in generale di tutto il quartiere.

Il luogo è conosciuto per il recente mercatino “abusivo”, dove si possono trovare spazzatura, merce rubata, ma soprattutto da armi bianche fino a proiettili. La denuncia è arrivata, il posto sgomberato, ma non basta. «Sono bastati venti minuti, la zona era completamente ripopolata e il mercatino di nuovo attivo», commenta Claudia. Inoltre, durante un sopralluogo al piazzale, si può notare come tutta la zona in cui sosta il mercatino è ad alto rischio esplosivo, essendoci uno snodo delicato delle tubazioni Italgas.

Ma il problema non è legato solo alle attività illecite, ma al disagio creato dai molteplici spaccini che popolano la piazza e dal numero incalcolabile di tossicodipendenti, che ormai trovano riparo in qualsiasi angolo della strada. «Da quando è stata sgomberata la ex Manifattura Tabacchi, tutti i tossicodipendenti che la popolavano si sono sparsi in questa zona - commenta Zaccaro - e ora potrebbe succedere la stessa cosa con la piscina Sempione».

Un traffico di tossicodipendenti sempre in aumento che ormai, a qualsiasi ora del giorno, si trovano in mezzo alla strada in stato confusionale, creando un forte disagio che attacca l’innocenza dei più piccoli e la fragilità dei più anziani. «I nostri figli non sono più al sicuro, non li facciamo uscire in balcone perché abbiamo paura di cosa possano vedere per le strade. Lo stesso vale per le persone più anziane, che ormai fanno fatica a muoversi in sicurezza», raccontano.

C’è amarezza in questo quartiere, tanta voglia di poter dare nuove possibilità a chi le merita: «Quel ragazzo ha una ventina d’anni - indica Zaccaro un giovane che dorme per terra - è veramente triste, vedere delle possibilità per lui sprecate così. C’è bisogno di lavorare su questo». Al momento il Comune interverrà con 25 milioni di euro per pedonalizzare corso Palermo e una parte di via Martorelli, ma secondo le cittadine, questo potrebbe non bastare.

«A volte le forze dell’ordine intervengono, a volte lasciano perdere. Però non voglio che vengano dipinti come incompetenti, hanno le mani legate - spiega Stefania - Non mi piace che venga preso di mira il sindaco, ormai è impossibile intervenire, è difficile gestire la situazione». Ma questa è solo la punta dell’iceberg. Manca la parte sommersa, che racconta un quartiere lontano dai nostri occhi.

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