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La storia

Il bar che vuole salvare Barriera di Milano: "Se rinunciamo, c'è lo sbando totale"

L'evolution Cocktail bar lavora per ridare una nuova vita al quartiere

«Non voglio abbandonare questo quartiere. Bisogna ripartire da qualche parte, e se smettiamo di provarci, si arriverà allo sbando», queste le parole di Franco Garruba, il titolare dell’Evolution Cocktail Bar in Via Gaspare Spontini 21. Un locale pieno di insegne e fotografie che riportano la mente a un’America di un tempo passato, e a un grande palco che ospita numerosi concerti serali. L’accoglienza è subito familiare, non sembra di essere in un bar qualsiasi: da quando ha aperto, infatti, (circa 12 anni fa), Franco desiderava solo una cosa: creare uno spazio che potesse apportare valore al suo quartiere.

Con numerosi eventi d’intrattenimento, come karaoke o partite di calcio, il titolare vuole regalare un’ondata di freschezza e rinascita per Barriera di Milano, anche con l’intento di coinvolgere più giovani ad affacciarsi alla vita notturna del quartiere. «Io voglio che i giovani possano avere un posto dove potersi divertire, dove non si vivano un’atmosfera di degrado e dove abbandonino l’idea della droga come unica via d’uscita».

Il signor Franco vorrebbe fare la differenza, partendo dal suo piccolo: «Mi rendo conto che se lo faccio solo io, difficilmente le cose cambieranno, ma da qualche parte bisogna pur cominciare. Non voglio abbandonare questo quartiere, che so avere molto da dare, e voglio dimostrare che anche qua si può investire. Ho molti amici di altri bar nelle vicinanze, e voglio che anche loro facciano come me e si impegnino per ridare vita al quartiere». Ma il desiderio di Franco non è solo quello di valorizzare il luogo che lui chiama casa, ma di dare sostegno e speranza ai ragazzi che frequentano la zona.

«La mia idea è quella di far arrivare più ragazzi possibili e farli stare lontani da questa droga. Ho avuto a che fare in passato con queste situazioni e so cosa può voler dire. È importante che i giovani stiano lontani da questo mondo, e io voglio fare il possibile per creare uno spazio dove possano trovare un altro tipo di intrattenimento».

Il locale, a conduzione familiare, sarà a breve ampliato: il progetto prevede, oltre i diversi spazi per la lettura già presenti, l’integrazione di una cucina per poter offrire un pasto completo a prezzi più bassi. «Voglio poter dare a chiunque ne abbia la necessità, o la mancanza, uno spazio dove poter coltivare un po’ di cultura o dove poter mangiare senza fare i salti mortali». Insomma, l’idea di Franco sembra voler portare un briciolo di speranza dove molti hanno già voltato pagina.

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