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Arte

I murales e la street art a Torino: dal MAU alla Barriera di Milano

La città si distingue per diffusione e qualità della street art, con due poli emblematici che ne tracciano volto e vocazione contemporanei

I murales e la street art a Torino

"Habitat" di Millo

Torino si distingue a livello nazionale per la diffusione e la qualità della sua street art, con due poli emblematici che ne tracciano volto e vocazione contemporanei: il MAU e il progetto B.Art.

Il MAU, nato nel 1995 nel quartiere operaio di Borgo Vecchio Campidoglio, è considerato il primo museo urbano all’aperto d’Italia. Nel quartiere si contano oltre 180 opere murarie permanenti, realizzate da più di 100 artisti italiani e stranieri, distribuite su muri, panchine e installazioni artistiche nel tessuto urbano.

Recentemente è stato rilasciato anche il modello MAUA – Museo d’Arte Urbana Aumentata, che integra i murales con contenuti digitali in realtà aumentata. Questi contenuti sono accessibili tramite applicazioni mobili come Bepart, e l’intera esperienza è costruita in collaborazione con comunità locali e scuole.

Il quartiere Barriera di Milano si è trasformato grazie al progetto B.Art, lanciato nel 2014 con un concorso che coinvolse cittadini e esperti urbani. Il vincitore è stato l’artista Francesco Camillo Giorgino, noto come Millo, che ha decorato 13 pareti cieche con opere caratterizzate dall’uso prevalente del bianco e nero, accompagnato da macchie di colore. I murales sono collegati dal tema dell’uomo all’interno dell’ambiente urbano e raccontano il rapporto con lo spazio costruito.

Dal 2024, Millo è tornato in Piazza Bottesini per ripristinare il murale originale, restituendo vigore visivo e identitario al quartiere.

Un ulteriore versante della street art torinese è Parco Dora, ex area industriale riqualificata. Qui, infrastrutture come torri di raffreddamento e muri perimetrali ospitano murales di ampie dimensioni, tra cui una composizione dedicata a Bobby Sands, simbolico dell'attivismo politico e della memoria storica.

Torino si configura come un laboratorio urbano dove la street art non è semplice decorazione, ma diventa strumento di trasformazione culturale e urbana. Dal MAU, con decenni di storia e innovazione digitale, al B.Art in Barriera di Milano, che ha dato nuova identità a un quartiere, fino a progetti monumentali come quelli in Parco Dora, la città offre esempi concreti di come l’arte murale possa ridefinire lo spazio pubblico, valorizzando contesti sociali e culturali diversi.

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