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Torino

Un paesino "montano" all'interno di Torino, ricoperto di opere a cielo aperto: scopri il Borgo Vecchio Campidoglio

Arte, stradine in ciottoli e botteghe artigiane: in gita per il quartiere che sembra uscito da un altro mondo

Un borgo "montano" in piena Torino, ricoperto di opere a cielo aperto: scopri il Borgo Vecchio Campidoglio

Una via del Borgo Vecchio Campidoglio

C’è un angolo di Torino che sembra appartenere a un paesino montano: il Borgo Vecchio Campidoglio, a metà strada tra Parella e San Donato. Nato a fine Ottocento come quartiere operaio, oggi mantiene la sua anima popolare con case basse, cortili nascosti, botteghe artigiane e ristorantini che regalano un’atmosfera da piccolo paese.

Qui, tra le stradine acciottolate e le piazzette tranquille, si nasconde anche una sorpresa: il MAU - Museo di Arte Urbana di Torino, il primo museo diffuso di arte contemporanea all’aperto in Italia. Il borgo è diventato una galleria sotto il cielo, con più di 170 opere firmate da oltre 100 artisti. Sui muri e sulle saracinesche spuntano pavoni, nuvolette, paesaggi montani e ritratti.

A rendere unico il quartiere ci pensano anche installazioni particolari come le “Panchine d’Artista” di piazza Moncenisio: dieci sedute dipinte dall’artista torinese Vito Navolio in omaggio a icone dell’arte mondiale, da Warhol a Picasso, da Mondrian a Keith Haring.

Tra le piccole case del borgo svetta invece la Chiesa di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, costruita a fine ’800 in stile neobarocco per volere del teologo Domenico Bongioanni, allievo di don Bosco.

Tra le attività del borgo si trovano ristoranti, bar, e numerose botteghe artigianali (nella foto, il laboratorio di Studio Delta Pottery, bottega di ceramiche) in cui si portano avanti tradizioni antiche e contatto diretto con la materia. Un altro aspetto che contribuisce all'atmosfera magica del quartiere, che sembra appartenere a un mondo diverso.

Passeggiare qui è come entrare in un'altra Torino: più piccola, antica, e coperta d'arte. E grazie al MAU è possibile prenotare tour guidati, anche in bici o insieme agli artisti, per scoprire i segreti di questo quartiere che custodisce l’anima più creativa della città.

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