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L'edificio più punk di Torino: scopri la storia del "palazzo col piercing"

Doveva essere temporanea, ma ha finito per restare: un'opera d'arte che evidenzia i contrasti e la "doppia natura" della città

L'edificio più punk di Torino: scopri la storia del "palazzo col piercing"

Il "palazzo col piercing", in via Palazzo di Città 19, a Torino

Passeggiando tra piazza Castello e piazzetta Corpus Domini, a Torino, può capitare di alzare lo sguardo e notare qualcosa di inaspettato: un piercing gigante infilato nello spigolo di un palazzo settecentesco. È qui, in via Palazzo di Città al civico 19, che si trova uno dei dettagli più curiosi dell’architettura torinese, noto ai cittadini come il “palazzo col piercing”.

Quella che sembra una provocazione urbana è in realtà un’opera d’arte. Si intitola “Baci Urbani” ed è stata realizzata dall’architetto Corrado Levi insieme al collettivo Cliostraat, nato nei primi anni ’90 per sperimentare nuove forme tra arte e architettura. L’installazione era pensata come intervento temporaneo, ma ha finito per restare, diventando parte integrante del paesaggio cittadino.

Il significato? Un simbolo di convivenza tra opposti: la modernità ribelle del piercing che si innesta sulla facciata storica, e due sottili colature colorate che scendono dai lati (rosso e blu) a rappresentare l’anima popolare e quella aristocratica di Torino. Una metafora visiva che racconta la doppia identità della città, capace di mescolare rigore sabaudo e voglia di sperimentare.

Oggi il “palazzo col piercing” è una delle curiosità più amate dai torinesi e sorprende chi non lo conosce. Un piccolo colpo d’occhio che rende Torino, da sempre austera e nobile, anche un po’ punk.

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