Cerca

Bellezza torinese

La Piazzetta Reale di Torino: architettura e potere nell'Ottocento sabaudo

La Piazzetta Reale di Torino: storia, architettura e significato dello spazio monumentale tra Piazza Castello e Palazzo Reale, con la cancellata di Palagi

La Piazzetta Reale di Torino: architettura e potere nell'Ottocento sabaudo

Nel cuore di Torino, tra Piazza Castello e il maestoso Palazzo Reale, si estende uno degli spazi urbani più significativi della città: la Piazzetta Reale. Questo spazio monumentale, separato dalla piazza principale da una raffinata cancellata in ferro battuto, rappresenta molto più di un semplice elemento urbanistico. È il simbolo tangibile del confine tra il potere dinastico sabaudo e la vita cittadina, un capolavoro dell'architettura cerimoniale ottocentesca che continua a raccontare la storia di Torino.

LE ORIGINI: DALLA CORTE DUCALE ALLA PIAZZETTA REALE
La storia della Piazzetta Reale affonda le radici nella trasformazione urbana di Torino iniziata alla fine del Cinquecento. Quello che oggi ammiriamo nacque come parte dell'area cerimoniale antistante il Palazzo Ducale, successivamente trasformato in Palazzo Reale sotto la spinta innovatrice di Carlo Emanuele I e proseguita da Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours.

Inizialmente, questo spazio costituiva una porzione della più ampia Piazza Castello, ma acquisì una configurazione autonoma e distintiva solo nell'Ottocento, quando la volontà sabauda di dare forma architettonica al potere si concretizzò nella realizzazione della cancellata monumentale, senza dubbio la vera protagonista della Piazzetta. Frutto del genio artistico di Pelagio Palagi, fu commissionata nel 1834 da re Carlo Alberto, che voleva una struttura in grado di separare fisicamente e simbolicamente lo spazio della corte da quello cittadino.

L'opera, realizzata tra il 1836 e il 1839, fu fusa in ghisa dalla rinomata fonderia Colla e Odetti di Genova. La cancellata si distingue per la sua straordinaria complessità costruttiva e decorativa:

  • Colonne in ghisa monumentali: ciascuna composta da 32 pezzi perfettamente assemblati;
  • Candelabri ornamentali: installati nel 1839 per l'innovativo sistema di illuminazione a gas;
  • Pannelli centrali con Medusa: il simbolo mitologico che domina il centro della struttura;
  • Statue dei Dioscuri: capolavori scultorei realizzati da Abbondio Sangiorgio nel 1842.

La cancellata subì un importante intervento di restauro nel 1932, quando fu necessario rifonderla a causa del deterioramento, ma mantenne intatto il suo significato simbolico di "limite tra il potere e il popolo".

UNO SPAZIO DALLE MOLTEPLICI FUNZIONI
La Piazzetta Reale di Torino ha sempre rivestito una duplice funzione nella vita della città. Da un lato, fungeva da spazio di rappresentanza per le cerimonie ufficiali e i presidi militari che si svolgevano davanti al Palazzo Reale. Dall'altro, costituiva una vera e propria soglia simbolica tra il potere dinastico dei Savoia e la vita pubblica della città.

Oggi la Piazzetta Reale si presenta ai visitatori come uno dei punti più scenografici del centro storico torinese, crocevia di arte, storia e istituzioni. La sua posizione strategica, di fronte all'ingresso dei Musei Reali e a pochi passi dai principali monumenti della città, la rende una tappa imprescindibile per chi voglia comprendere l'evoluzione urbana di Torino.

La piazzetta rappresenta un esempio raro e prezioso di come l'architettura possa raccontare la storia di una città e dei suoi abitanti. Ogni elemento - dalle colonne in ghisa ai candelabri, dalle statue dei Dioscuri ai pannelli decorativi - contribuisce a narrare il complesso rapporto tra i Savoia e la loro capitale, tra il potere costituito e la società civile.

La Piazzetta Reale continua a essere, a distanza di quasi due secoli dalla sua realizzazione, un simbolo vivente della Torino sabauda, un luogo dove il passato dialoga con il presente e dove l'arte si fa storia tangibile per cittadini e visitatori.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.