La creazione della rete e delle connessioni per videosorveglianza tra Barriera e Aurora è già cominciata, a settembre partiranno le riunioni in Prefettura per discutere del cosiddetto “controllo di vicinato” e delle iniziative previste dal Piano per la sicurezza integrata che la Regione Piemonte aveva illustrato lo scorso novembre a sindaci e prefetti, poi recepita dal Comune di Torino. Un progetto sul quale non erano mancate polemiche, come per il coinvolgimento dei comitati civici e dei cittadini in cui M5S e Pd avevano intravisto l’istituzione di «ronde», ma anche sulla dotazione di “body cam” per gli agenti di polizia municipale. Di certo, almeno per le assunzioni di nuovo personale, l’erede di Chiara Appendino potrà contare su un primo stanziamento confermato dal Viminale in materia di sicurezza, dal momento che ammonta a 3.569.280 euro il totale delle risorse messe a disposizione dal Ministero dell’Interno per la sicurezza urbana nei prossimi tre anni nella Città metropolitana.
La circolare del Viminale
Il documento divulgato dal gabinetto del ministro Luciana Lamorgese, lo scorso 11 agosto, parla chiaro: i fondi sono vincolati all’assunzione di personale di polizia municipale «a tempo determinato», all’acquisto di sistemi tecnologici di connessione tra le sale operative dei comandi locali, oltre che per la «messa in sicurezza e riqualificazione» di aree degradate e considerate a più alto rischio in termini di criminalità. Ancora, lo stesso documento specifica che i fondi stanziati dal Viminale dovranno essere spesi per la realizzazione o il potenziamento del sistema di telecamere a disposizione delle forze dell’ordine. In quest’ottica, i nuovi occhi elettronici potrebbero comparire anche nei pressi delle scuole e in altri luoghi sensibili dove.
I “cittadini sentinella”
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I primi di settembre cominceranno i tavoli in Prefettura per discutere di come sarà applicato il Piano per la sicurezza della Regione, compresa l’idea di utilizzare la “cittadinanza attiva” per la denuncia dei fenomeni di microcriminalità o la sorveglianza di “sentinelle” del tutto particolari, dai pensionati ai parroci. «In questo momento è in corso l’installazione della rete per le telecamere di videosorveglianza: 200 in tutta la periferia nord della città» spiega l’assessore alla Sicurezza della Regione, Fabrizio Ricca. «L’obiettivo del futuro prossimo è proprio quello di rafforzare la sicurezza in quelle zone, aumentando anche la presenza di agenti di polizia municipale in strada non solo a fare multe. Di tutti i progetti, compresi quelli di “cittadinanza attiva”, si comincerà a parlare da settembre». Le risorse, almeno per cominciare a investire sul personale operativo ci sono. E non è un caso che a intestarsele sia proprio la Lega. «Significano più assunzioni, più telecamere, più riqualificazione dei quartieri» sottolinea il segretario della Lega, Matteo Salvini, rivendicando gli stanziamenti come «la strada tracciata dalla Lega al Viminale».
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