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Cartabia la donna più votata. Ma resistono il Cav e Bersani. Sondaggio: scegli tu il prossimo capo dello Stato

Silvio Berlusconi (foto Depositphotos)

Silvio Berlusconi (foto Depositphotos)

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I risultati, aggiornati alle 19 di ieri, del nostro sondaggio sul prossimo Presidente della Repubblica Italiana.

È la ministra della Giustizia Marta Cartabia la donna più quotata per diventare il prossimo Presidente della Repubblica. Con il 17% dei voti dei nostri lettori, la costituzionalista appare la più convincente per salire al Colle il prossimo anno. Tra le donne spicca poi il nome di Maria Elisabetta Casellati, già prima donna a ricoprire il ruolo di presidente del Senato, seconda carica più importante dello Stato. La Casellati porta a casa il 6% di preferenze nel nostro sondaggio, tra on line e cartaceo.

In vetta alla classifica resta però saldamente al comando il Cavaliere, con il 30% di preferenze. La candidatura di Silvio Berlusconi, pur non ancora ufficializzata, acquista forza di giorno in giorno. Se in un primo momento si era pensato che Berlusconi si sarebbe fatto da parte per lasciare spazio a un candidato che gli fosse gradito, ora i ben informati dicono che voglia andare fino in fondo (e pare anche che abbia i numeri per arrivarci). A tampinare il Cav ci pensa Pier Luigi Bersani, con il 16% di voti raccolti. Subito dietro c’è Mario Draghi, il premier preferito dai bookmaker. Rimane staccato il Professore, Romano Prodi, che porta a casa solo l’8% di voti. Anche Casini, inizialmente partito bene, si ferma al 2,2%, appena sopra Rosy Bindi (2%).

Potrebbero essere 1.009 i Grandi elettori che voteranno nell’aula di Montecitorio per il nuovo Presidente della Repubblica. Il super collegio elettorale è composto di deputati, senatori e 58 delegati delle Regioni e il pericolo assembramenti è dietro l’angolo. La proposta allo studio dei tre questori della Camera dei deputati è di votare per fasce orarie, sulla base dell’ordine alfabetico, che la “chiama” consente di prevedere. Inoltre si prevede di applicare ingressi contingentati e di non consentire la permanenza di più di 200 Grandi elettori in aula contemporaneamente. Obbligatoria già ora la mascherina Ffp2. C’è poi la questione tamponi. Non si esclude infatti che possano essere resi obbligatori per accedere alle votazioni.

 

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