Maria Domenica aspetta da due ore in piazza Carlo Alberto. Fa caldo, ma lei resta salda in prima fila, appena sotto il palco: il posto migliore per vedere la sua beniamina, la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. «Sono una fan sfegatata - racconta -, spero che vinca. Soprattutto perché arriva finalmente una donna al potere». Accanto a lei c’è Alessandro, che la ascolta e annuisce. «Voglio uno Stato più giusto e le donne hanno una marcia in più» spiega e aspetta. Quando arriva Meloni poi la folla esplode. Poche battute con i giornalisti su Europa e Pnrr e parte a ruota libera. Scarpe da ginnastica, giacca verde e occhi negli occhi con il suo popolo.
«Sono giorni che ogni mattina un esponente del mondo dello spettacolo si sveglia e sa che deve insultare la Meloni» attacca. «Ma possibile che in tutto il mondo dello spettacolo italiano non ce ne sia uno che la pensi diversamente?» domanda. E poi l’affondo rivolto dritto al «sistema di potere» messo in piedi dalla sinistra: «Basta amici degli amici. Basta lobby di potere. Questa è una nazione che ha bisogno di recuperare il merito». La leader parla per quasi un’ora: passa dall’odiatissimo reddito di cittadinanza alle politiche sull’immigrazione. «Prima regola: si bloccano le partenze e vi assicuro che si può fare» spiega ed è tutto un crescendo, con le vene del collo che pulsano e lo sguardo che si fa sempre più sgranato.
«Fermiamo gli sbarchi, fermiamo gli scafisti, creiamo hotspot in Africa e soprattutto: se vuoi entrare in casa mia, ci entri rispettando le mie regole». Fragoroso l’applauso e le bandiere sventolano forsennate. «Stiamo cercando di raggiungere tutte le piazze e tutte le regioni d’Italia - racconta ancora Meloni -. È un lavoro complesso anche sul piano fisico. Ma il sostegno che troviamo da voi è una benzina senza pari». Meloni poi si sofferma sulle «fake news sul diritto all’aborto» e la legge 194. Ed è lei la prima a contenere i suoi sostenitori quando fischiano Luigi Di Maio o il presidente della regione Puglia Michele Emiliano.
«Mi aspetto che cambi finalmente qualcosa in Italia» ci spiega Antonella, tra il pubblico prima che inizi il comizio. «A noi piace la sua coerenza» fa sapere Aldo, anche lui nelle prime fila per assistere al comizio. «Sapete perchè la sinistra è così nervosa? - aizza il pubblico torinese la leader di Fdi -. Perchè sa che rischia di perdere la sua egemonia di potere». E poi ancora diretta ai suoi avversari: «Sul programma di governo del centrosinistra sapete che cosa c’è scritto? Giorgia Meloni». E di contro: «Sul nostro programma secondo voi c’è scritto Enrico Letta? No». Meloni si dice «zen», ma subito dopo confessa di non leggere più i giornali e di aver smesso di guardare anche i talk show. «Usano toni degni di un vero partito estremista. Io parlo con voi. Vado avanti» e la piazza risponde positivamente. «Quando governiamo noi non arrivano le cavallette, arrivano le risposte» aggiunge.
Sul presidenzialismo poi spiega che «vincola quello che si dice in piazza con quello che che si fa nel palazzo». E poi: «Se lo Stato fa norme giuste, facili e comprensibili allora forse anche i cittadini recuperano un senso di comunità e di rispetto delle regole». Tra il pubblico i massimi esponenti locali del suo partito, dal segretario regionale Fabrizio Comba, all’onorevole Augusta Montaruli e diversi consiglieri comunali. Anche il presidente Alberto Cirio, come aveva annunciato è passato a salutare l’alleata in piazza. Lei appena arriva parla subito del decreto Aiuti bis.
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«Contiene alcune misure importanti per poter cercare in questa fase di calmierare le bollette. È una misura per la quale noi di Fratelli d’Italia abbiamo garantito la presenza in aula affinchè fosse approvato. Rischiava di non passare altrimenti». Sottolinea anche come abbiamo ritirato diversi emendamenti. «Abbiamo garantito che il provvedimento potesse correre spedito. Non lo condividiamo tutto, ma sono misure importanti» conclude.
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