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Inauguration Day

Trump e i Village People: da "nemici" ad alleati musicali, tra provocazioni, balli e milioni di dollari

La controversa relazione tra il presidente e la band disco

Donald Trump e i Village People (Fonte Instragram)

Donald Trump e i Village People (Fonte Instragram)

Nel 2020, Trump aveva esultato per la sua guarigione dal COVID al suono di "Y.M.C.A.", il celebre brano dei Village People, durante un comizio in Florida. Un gesto che suscitò critiche, come quella di Don Lemon della CNN, che lo definì irrispettoso nei confronti delle oltre 200.000 vittime americane della pandemia. Ma non si trattava solo di una semplice esibizione di gioia: c’era un messaggio, quasi una provocazione nei confronti dei Village People stessi, che avevano già mostrato la loro disapprovazione per l’uso del brano da parte di Trump. Nel 2020, la band aveva chiesto, seppur in modo diplomatico, di tenere la loro musica lontana dalla politica.

Eppure, la relazione tra il gruppo e il presidente si è evoluta nel tempo. A distanza di pochi mesi, dopo le dichiarazioni forti di Trump sul caso George Floyd, Victor Willis, uno dei membri fondatori dei Village People, cambiò posizione. Divenne chiaro che la politica non sarebbe stata un ostacolo a una nuova alleanza. Nel 2021, i Village People cambiarono ancora, dichiarando pubblicamente che avrebbero partecipato alla cerimonia del secondo insediamento di Trump, nonostante le divergenze politiche. A loro avviso, "Y.M.C.A." era una canzone che andava oltre le fazioni politiche e poteva, anzi doveva, unire la nazione.

Trump, da parte sua, ha sempre avuto una predilezione per la cultura pop degli anni '70 e '80, e i Village People erano tra i suoi artisti preferiti. Nonostante le critiche, la sua passione per il brano è rimasta immutata. A ogni comizio, il presidente ha fatto suonare "Y.M.C.A.", anche se, a differenza dei tradizionali balli della canzone, la sua performance si limitava a un particolare shimmy con le braccia, che ormai è diventato il marchio di fabbrica del suo stile. È interessante notare che Trump, pur avendo contribuito a riaccendere l’interesse per il gruppo, ha evitato di eseguire i passi tipici della canzone, mantenendo la sua interpretazione personale.

La band, dopo un’iniziale opposizione, ha anche riconosciuto i benefici economici derivanti dall’utilizzo del brano nelle manifestazioni di Trump. Secondo Willis, infatti, la canzone è stata tra le più vendute, guadagnando milioni grazie alla sua presenza nei comizi e nelle apparizioni pubbliche del presidente. Questo è un cambio di rotta significativo rispetto alla condanna iniziale. Willis ha anche ammesso che, pur non condividendo molte delle posizioni di Trump, ha accettato il fatto che l’uso della sua musica ha portato alla luce i Village People, che altrimenti sarebbero rimasti in gran parte nell’oblio.

La storia di questa collaborazione imprevista culmina con un’apparizione dal vivo dei Village People durante il secondo insediamento di Trump, dove hanno eseguito "Y.M.C.A." di fronte a una folla entusiasta, un momento che avrebbe lasciato tutti senza parole solo pochi anni prima. Una storia di contraddizioni, ipocrisie e alleanze che dimostra come la musica possa, a volte, attraversare linee politiche e unire in modi imprevedibili.

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