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La proposta

Valditara e la ‘cura manette’: arresto immediato per i genitori violenti, ma la scuola si divide

L’idea del ministro della Lega fa discutere. I dirigenti lo applaudono, i docenti parlano di propaganda securitaria

Giuseppe Valditara (Fonte X)

Giuseppe Valditara (Fonte X)

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha proposto l’arresto in flagranza per i genitori che aggrediscono gli insegnanti. La misura arriva dopo l’episodio avvenuto all’istituto Bottazzi di Casarano, in provincia di Lecce, dove un genitore ha colpito un docente su richiesta del figlio.

La proposta ha suscitato reazioni diverse nel mondo della scuola. I dirigenti scolastici e alcune associazioni di genitori hanno accolto favorevolmente l’iniziativa, considerandola un passo necessario per garantire la sicurezza del personale scolastico. Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, ha dichiarato che la misura risponde a una richiesta avanzata da tempo e sottolineato l’importanza di tutelare il corpo docente.

Anche Claudia Di Pasquale, presidente dell’Associazione Italiana Genitori (Age), ha espresso un parere positivo, evidenziando però la necessità di affiancare alla repressione una maggiore attività di prevenzione e di dialogo tra scuola e famiglia per ricostruire un clima di fiducia.

Dall’altro lato, alcune organizzazioni di docenti hanno espresso perplessità. Il Movimento di Cooperazione Educativa (Mce) ha sottolineato come la scuola necessiti di soluzioni strutturali per migliorare i rapporti tra insegnanti e famiglie, piuttosto che di misure repressive. Angela Nava, presidente di Genitori Democratici, ha evidenziato il rischio che episodi isolati possano portare a risposte eccessivamente rigide, proponendo invece un confronto più ampio sulle problematiche educative.

Antonio Affinita, direttore generale del Movimento Italiano Genitori (Moige), ha ribadito l’importanza di condannare ogni atto di violenza a scuola, ma ha anche sottolineato la necessità di garantire un equilibrio tra repressione e prevenzione, promuovendo un dialogo costruttivo tra le parti coinvolte.

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