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La fiammata
01 Marzo 2025 - 15:57
Volodymyr Zelensky e Donald Trump
La scontro è avvenuto nello Studio Ovale della Casa Bianca, dove Trump, accompagnato dal suo vice JD Vance, ha mostrato un atteggiamento aggressivo nei confronti del presidente ucraino. L'ex tycoon ha accusato Zelensky di non essere abbastanza riconoscente per il sostegno ricevuto dagli Stati Uniti, criticando duramente la gestione del conflitto e respingendo gli avvertimenti sulla minaccia russa. "Stai giocando con la vita di milioni di persone", ha detto Trump, avvertendo che un mancato accordo potrebbe spingere il mondo verso la Terza guerra mondiale. Le tensioni sono esplose quando Trump ha interrotto più volte Zelensky, alzando la voce e chiudendo bruscamente il meeting senza alcun risultato concreto.
Poco dopo, Zelensky ha lasciato la Casa Bianca senza rilasciare dichiarazioni immediate, ma nella serata ha parlato a Fox News in un’intervista già programmata, cercando di smorzare i toni. "Penso che si debba essere molto aperti e onesti. E non sono così sicuro che quello che abbiamo fatto sia un male", ha dichiarato il presidente ucraino, sottolineando l’importanza del dialogo tra le due nazioni. Ha anche ringraziato il popolo americano per il supporto ricevuto negli anni e si è detto fiducioso sulla possibilità di ricostruire il rapporto con Trump.
Le reazioni internazionali non si sono fatte attendere. Da tutta Europa sono arrivati messaggi di sostegno al presidente ucraino, con leader come Emmanuel Macron e Ursula von der Leyen che hanno espresso solidarietà all’Ucraina senza attaccare direttamente Trump. "La tua dignità fa onore al coraggio del popolo ucraino. Non sei mai solo", ha dichiarato la presidente della Commissione europea.
Strong men make peace, weak men make war.
— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) February 28, 2025
Today President @realDonaldTrump stood bravely for peace. Even if it was difficult for many to digest. Thank you, Mr. President!
Diversa la posizione di Viktor Orban, primo ministro ungherese, che si è schierato apertamente dalla parte di Trump: "Gli uomini forti fanno la pace, gli uomini deboli fanno la guerra. Oggi il Presidente Trump si è schierato coraggiosamente a favore della pace". In Russia, invece, l’ex presidente Dmitri Medvedev ha celebrato lo scontro, definendo Zelensky "un maiale insolente" e sostenendo che Trump abbia fatto bene a metterlo al suo posto.
"Uomini forti, destini forti, Uomini deboli, destini deboli. Non c'è altra strada"
Nel frattempo, mentre a Washington si discuteva, in Ucraina la guerra non si fermava. Nella notte tra venerdì e sabato, la Russia ha lanciato un nuovo attacco con droni sulla città di Kharkiv, colpendo edifici civili tra cui un ospedale e un centro commerciale. Secondo le autorità locali, almeno sette persone sono rimaste ferite.
Ora la domanda è una sola: cosa succederà dopo questo scontro? Il mancato accordo sulle risorse minerarie potrebbe essere solo la prima crepa di una frattura più ampia tra Washington e Kiev, con conseguenze ancora tutte da scoprire. Trump sembra intenzionato a ridurre l'impegno americano in Ucraina, mentre Zelensky cerca disperatamente di mantenere il sostegno occidentale. E mentre i leader discutono, il conflitto continua.
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