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NUOVO SINDACO Torino, Appendino espugna la roccaforte del Pd: "Ora ricucire città ferita" VIDEO

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"Finalmente è giunto il nostro tempo". Sono queste le prime parole pronunciate a caldo, da un'emozionatissima Chiara Appendino, una volta appresa la notizia del suo successo sul rivale del Pd Piero Fassino.  Le percentuali parlano chiaro: la candidata del M5S è diventata nuovo sindaco di Torino vincendo il ballottaggio con lo sfidante Piero Fassino (Pd) con il 54,6% dei voti (202.764 preferenze), contro il 45,44% (168.880 voti) del candidato del centrosinistra. L'affluenza ha tenuto al ballottaggio meglio che in altre città attestandosi al 54,4% contro il 57,18% del primo turno. 

EMOZIONE E GRANDE ENTUSIASMO

"C'è molta emozione e grande entusiasmo per questo risultato", rilancia il neosindaco di Torino. L'esponente del M5S si presenta in Comune accolta da un'ovazione della gente che l'aspetta in piazza. "Onestà, Onestà", gridano in tanto. E qualcun altro: "giù le mani dalla Valsusa". La Appendino ha vinto nella roccaforte del Pd con un distacco di 34mila voti, un'enormità. Altro che fotofinish. Eppure "ce la giochiamo" si limitava a dire alla vigilia. Invece, per dirla con altre parole, non c'è stata partita. Anche se lei ancora predica prudenza "non sono mai stata certa di vincere".

RISULTATO PRIMO TURNO HA DATO FORZA AI TORINESI
"Il risultato del primo turno è stato inatteso - spiega la neo prima cittadina rispondendo a una domanda - ha dato la forza ai torinesi di cominciare a parlare della propria città ed è aumentata la voglia di occuparsi della cosa pubblica. Questo non è un voto di protesta, ma di orgoglio e di cambiamento". "E' stato un lungo cammino, anche questa campagna elettorale", aggiunge ancora, "intensa e faticosa, ma che abbiamo affrontato con impegno e generosità, senza mai perdere il sorriso". "Abbiamo incontrato decine di migliaia di persone che volevano tornare ad occuparsi della propria città e dei suoi beni comuni - prosegue Appendino -,abbiamo incontrato una voglia crescente di mettere in discussione i problemi reali e le criticità rimaste senza risposte di Torino. Ci siamo presentati così, come siamo e come io sono, e i torinesi ci hanno accolto con un rinnovato interesse per la politica".

CAMBIAMENTO NON SPEZZERA' IDENTITA' TORINO, ORA RICUCIRE CITTA' FERITA
"Noi non siamo altro che un piccolo frammento della storia di questa città", dice ancora Appendino per sottolineare che anche nel cambiamento non si spezzerà l'identità del capoluogo. C'è la gente che abbiamo saputo accogliere, i primati che abbiamo saputo raggiungere, incalza: "questa eredità abbiamo il dovere di custodirla e lasciarla migliore di come l'abbiamo trovata a chi ci succederà". "Abbiamo il dovere - dice ancora - di ricucire una città profondamente ferita, ricostruendo il rapporto di fiducia tra cittadini e amministratori". Poi un accenno anche al suo avversario: "Ringrazio il mio predecessore, Piero Fassino e tutta la sua squadra per avere condotto e servito la città in questi ultimi cinque anni".

LA TELEFONATA DELL'EX SINDACO
L'ex sindaco le ha già telefonato prima che il risultato fosse definitivo
: "Mi ha fatto gli auguri e si è congratulato", aggiunge . "Tutti noi siamo Torino - continua il neosindaco - e le istituzioni e gli uomini che la rappresenteranno agiranno sempre mettendo al primo posto l'interesse della nostra città. Ogni torinese dovrà sentire il Palazzo di città come la propria casa la cui porta sarà sempre aperta". .Appendino viene interrotta da un lungo applauso, guarda i suoi collaboratori, ringrazia "per l'affetto", poi riprende: "da sindaco non potrò risolvere tutti i problemi ma ascolterò tutti perchè sarò il sindaco di tutti". "Siamo pronti a governare questa amata città - conclude - e da domani saremo già al lavoro per servire Torino". E in piazza comincia la festa.

 
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