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Settore immobiliare
10 Settembre 2025 - 21:00
La questione degli immobili occupati abusivamente torna al centro dell’attenzione con una sentenza destinata a fare scuola. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 24053 depositata il 28 agosto 2025, ha riconosciuto un risarcimento di 183.383,51 euro – più interessi – a un privato proprietario di un capannone industriale rimasto occupato per oltre quattro anni nonostante un provvedimento di rilascio.
Nel caso preso in esame l’immobile, occupato dal 2013 da circa 30 persone, era stato oggetto di un’ordinanza di rilascio nel 2014. Tuttavia, ogni tentativo di sgombero da parte dell’Ufficiale giudiziario si era scontrato con ostacoli organizzativi: mancanza di un medico, assenza di assistenti sociali, tensioni sul posto. Solo nel 2018 la struttura è stata effettivamente liberata. Troppo tardi, secondo i giudici, che hanno condannato il Ministero dell’Interno a rimborsare i danni patrimoniali.
Secondo la Cassazione, quando esiste un titolo esecutivo che ordina lo sgombero, la Pubblica Amministrazione non esercita discrezionalità: deve garantire con tempestività i mezzi di esecuzione coattiva. Non costituiscono forza maggiore le carenze organizzative (assenza di medico o assistenti sociali), che non possono giustificare il ritardo. L’obbligo di tutela di famiglie e minori, ricordano i giudici, ricade sui Comuni, non sulla forza pubblica incaricata di eseguire l’ordine.
Non è la prima volta che lo Stato si trova a dover risarcire i proprietari per occupazioni prolungate. Nel 2024 il Ministero dell’Interno era stato condannato a pagare oltre 3 milioni di euro alla famiglia Cabassi per la storica occupazione del centro sociale Leoncavallo a Milano. Lo sgombero definitivo della struttura è avvenuto solo nell’agosto 2025. Proprio per evitare un’escalation di cause e risarcimenti milionari, il ministro Matteo Piantedosi ha annunciato che a breve verrà eseguito anche lo sgombero di Casapound a Roma, immobile demaniale da anni al centro di polemiche politiche e giudiziarie.
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