l'editoriale
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18 Agosto 2021 - 08:00
Bottiglie di birra che affiorano sulla superficie, lattine di plastica e persino l’asse di una panchina che qualche vandalo annoiato ha lanciato nel piccolo bacino. Più che un lago bello e pulito quello di Italia ‘61 sembra sempre più una discarica.
L’eredità
Tra via Ventimiglia e corso Unità agli scheletri del Palazzo del Lavoro e della monorotaia - eredità di una Torino che non c’è più - si aggiungono da tempo le rogne del laghetto che i volontari da anni cercano di pulire con azioni dimostrative (spesso efficaci, anche se solo per un breve lasso di tempo) e dove nei mesi c’è chi è riuscito persino a pescare un carrello della spesa. «Ma i nostri soli sforzi non bastano» assicura Cesare Carbonari, residente della zona e attivista -. Qui sono le istituzioni che devono intervenire. Non con una semplice manutenzione ma studiando un progetto che porti i suoi frutti nel corso del tempo».
Serve un progetto
Chi è andato a fare un giro in zona via Ventimiglia, nei giorni scorsi, avrà visto quanta porcheria si può “ammirare” tra le sponde. Una questione, quella dei rifiuti, che da tempo rappresenta un problema anche per gli appassionati di modellismo. Sì, perché in queste condizioni lo specchio d’acqua artificiale realizzato oltre cinquant’anni fa per le celebrazioni dell’unità d’Italia finisce per perdere appeal.
Così chi vuole organizzare delle manifestazioni nel parco è costretto ad arrendersi e ad aspettare tempi migliori. «Il Comune prepari un bando - continua Carbonari -, e assegni la pulizia di questo bacino a una cooperativa. Sono sicuro che con una pulizia mensile le cose cambierebbero in meglio». Con una piccola imbarcazione e una rete si potrebbero tirare su tutte le bottiglie e le lattine che gli incivili hanno abbandonato al termine di qualche pic-nic o di qualche festicciola notturna. «Se poi i vigili facessero qualche multa - aggiunge un altro cittadino -, il problema sarebbe risolto alla radice». Per il momento zanzare e melma continuano a proliferare.
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