l'editoriale
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29 Marzo 2022 - 07:25
Neanche alla vista delle manette ha cambiato idea. Mentre i carabinieri del Nas lo arrestavano, ha continuato a sostenere la bontà delle proprie tesi ma questo non gli ha evitato la galera. Giuseppe Delicati, il medico eroe dei No Vax, dovrà rispondere di “errore determinato dall’altrui inganno” e “falsità ideologica commessa dal Pubblico Ufficiale in atti pubblici” e, con lui, sono stati indagati anche coloro che si sono avvalsi dei suoi falsi certificati di esenzione dal vaccino per il Covid 19. Ma i guai per Delicati non sono finiti. La procura infatti ha disposto l’autopsia su un suo paziente 70enne, morto di Covid lo scorso gennaio. Anche lui avrebbe ottenuto un falso certificato di vaccinazione e avrebbe seguito i consigli del medico su come curarsi. L’ipotesi di reato sarebbe omicidio colposo ma si tratta di un’inchiesta diversa, “figlia” di quella che ieri l’ha portato in galera.
L’indagine originale, coordinata dal pm Gianfraco Colace, è nata nel settembre 2021, quando il medico era salito agli onori delle cronache per aver manifestato pubblicamente le proprie idee contrarie al vaccino e per le strane code di utenti all’esterno del suo studio di Borgaro. Non “normali” pazienti ma No Vax ansiosi di mettere le mani su un certificato medico di esenzione dal vaccino, con il quale ottenere comunque il Green pass senza sottoporsi all’iniezione. Incuranti del rischio per se stessi e per chi gli stava vicino, a cominciare dai colleghi costretti a condividere gli spazi di lavoro con persone esposte al contagio. E infatti le indagini dei carabinieri del Nas, guidati dal maggiore Francesco Giangreco, si sono concentrate proprio su coloro che hanno presentato il certificato per eludere l’obbligo di vaccinazione sul lavoro: medici, infermieri, oss, insegnanti, forze dell’ordine. Una settantina di persone per le quali è stato accertato, con dei controlli presso i rispettivi medici di famiglia, che non sussisterebbero problemi di salute tali da impedirne la vaccinazione. E che adesso sarebbero a loro volta state indagate per falso.
L’arresto ha scatenato la protesta dei No Vax, che ieri alle 16 si sono dati appuntamento in piazza Castello per un presidio di protesta (che ha richiamato appena una quarantina di persone), e lo stupore per la severità della misura decisa dal giudice contro Delicati, difeso dall’avvocato Mirko Damasco di Rimini, a sua volta già salito alla ribalta delle cronache locali per il proprio attivismo nelle manifestazioni No Green pass. La custodia cautelare in carcere di Delicati è stata decisa in quanto «il giudice per le indagini preliminari - si legge in una nota stampa - ha ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e il concreto e attuale pericolo di reiterazione del reato». Come detto, i certificati interessati dall’indagine sono solo quelli utilizzati dai dipendenti pubblici, ma quelli rilasciati dal medico di Borgaro sono «un numero indeterminato» rilasciati «in assenza del requisito essenziale relativo al possedimento della qualifica di medico vaccinatore, qualifica ricoperta dal medico solo per un brevissimo lasso temporale» a fine 2021, fino a quando a Delicati è stata revocata la convenzione con il servizio sanitario nazionale. Certificati che sono ancora in circolazione: pertanto l’invito delle forze dell’ordine a chiunque venissero sottoposti in “sostituzione” del Green pass, è quello di allertare subito l’Asl. Da segnalare infine che, secondo quanto accertato dai Nas, Delicati da questa condotta non ha guadagnato nulla in quanto rilasciava i certificati per un ideale e senza chiedere soldi in cambio.
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