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Dal cielo grandine, neve e fulmini: torna il maltempo e fa i primi danni

Grandine
Prima grandine e fulmini a Ivrea, poi la tempesta fra Chieri e Poirino dove strade e campi sono stati coperti da 15 centimetri di grandine. Ora si teme per le coltivazioni, soprattutto pesche, asparagi e grano. È il risultato di poche ore di precipitazioni dopo settimane di siccità: a Ivrea, intorno alle 23.30 di giovedì, un fulmine ha colpito l’insegna del bar della stazione ferroviaria. Ha causato un principio di incendio, domato grazie alla segnalazione dei passanti e all’intervento dei vigili del fuoco.

Poco più tardi i pompieri si sono spostati a Banchette d’Ivrea: una saetta ha causato danni all’impianto elettrico di un distributore di benzina. Molti i danni a centraline nei comuni dell’Eporediese, che hanno impegnato anche diverse squadre di elettricisti. Lì la grandine non ha fatto i danni come ieri a Chieri e dintorni: in città le zone più colpite sono i quartieri di Borgo Padova e del Murè, dove i chicchi hanno imbiancato prati e strade.

È andata peggio a Poirino, dove il traffico è andato in tilt a causa di 15 centimetri di grandine caduta sull’asfalto nel giro di 20 minuti. «Solo io ho quattro ettari di asparagi a rischio - documenta l’agricoltore Paolo Gariglio - Poi bisognerà verificare i danni al grano e ai peschi: avevamo tolto le reti antigrandine perché era previsto gelo e dovevamo far partire l’impianto antibrina. È stato un evento impressionante e fuori stagione: è inquietante come il clima stia cambiando ed estremizzi questi eventi atmosferici. A noi ce ne combina una più del diavolo da tre anni».

L’unico dato positivo arriva dalle montagne: la neve è scesa ben sotto i 1.000 metri di quota, per la gioia di sciatori e gestori degli impianti. Ma le previsioni danno imbiancate anche a quote più basse, fino a 400-500 metri tra Pinerolese e Cuneese.
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