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Petizioni, assemblee e scontri in strada: le battaglie per non far morire Comala

comala

Per i firmatari della petizione, oltre 10mila, è un simbolo da difendere contro la proliferazione dei supermercati. Comala, associazione culturale ed ente di promozione sociale, da anni si trova nel giardino Caserma Lamarmora di Cit Turin, Proprio dove da tempo deve andare in porto - anche se il cantiere non è mai partito - il centro congressi di Torino. Un progetto che ha come fine il 2025, con la nuova maxi-struttura che, una volta realizzata, sarà gestita da Fiera Milano.

Ed è proprio in questo progetto che c’è la grana legata al supermercato Esselunga, che è in programma dove c’è l’ente no profit. Nel piano di riqualificazione, i camion del supermercato che verrà dovranno passare passare su una strada che oggi non esiste, ma che dev’essere realizzata dove sorge Comala. Da qui, l’opposizione di comitati, associazioni e semplici residenti. «Rischiamo di scomparire per essere sostituiti dai camion, perché nel piano la strada arriverà dove siamo noi oggi», aveva spiegato l’associazione in una delle assemblee, molto partecipate da chi, nel quartiere, boccia il progetto. La petizione ha raccolto 10mila sottoscrizioni, poi ci sono stati gli striscioni anti-supermercato, le biciclettate e il Carnevale a tema.

In questi mesi, non sono mancati momenti di tensione. Ad esempio a gennaio quando il comitato EsseNon, formatosi per opporsi alla costruzione di Esselunga, aveva provato a forzare un blocco della polizia in tenuta anti-sommossa. Ne era scaturita una carica, e qualche manifestante - presenti anche membri dei centri sociali - era stato ferito dalle manganellate. Scontri che avevano creato una polemica politica. Jacopo Rosatelli, assessore della giunta Lo Russo, aveva criticato la polizia: «La gestione muscolare dell’ordine pubblico non è mai giustificata», aveva detto l’assessore. Frase che aveva sollevato un’ondata di indignazione tra le minoranze in consiglio comunale. Il sindaco Lo Russo aveva provato a spegnere il fuoco: «L’assessore ha parlato a titolo personale», si era affrettato a dire il primo cittadino. E proprio uno degli impegni di Lo Russo è quello di salvare Comala. In più occasioni, infatti, il sindaco ha affermato di lavorare per rivedere la previsione edilizia e i regimi concessori degli spazi. In sintesi, l’impegno è di non far sì che questa realtà scompaia.

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