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27 Maggio 2022 - 08:19
Il nuovo look di corso Marconi, il cui progetto è già stato approvato, sarà il primo passo verso un futuro fatto di mobilità dolce e «restituzione del quartiere ai suoi cittadini». Parole utilizzate dall’assessora alla Viabilità di Palazzo Civico, Chiara Foglietta, sul finale di una commissione chiamata a discutere dei problemi di San Salvario. Dalle pedonalizzazioni a macchia di leopardo fino alle ciclabili e alla carenza di posti auto. «Circa cinquecento quelli spariti» secondo il capogruppo della Lega della 8, Stefano Delpero. Un argomento che continua a dividere tanto il Consiglio quanto la cittadinanza. «Questi interventi aumentano solo l’inquinamento» la protesta di Claretta Marchi, capogruppo di Fdi. Mentre il consigliere di Lista civica, Alessandro Lupi, è tornato a chiedere l’apertura di via Ormea su corso Marconi. Centinaia, per Giancarlo Portis, farmacista di via Madama, sono le firme raccolte per rivedere il progetto. Divisi i cittadini. C’è chi ha ringraziato per le tre ciclabili e chi le ha bocciate, ritenendole eccessive. Proteste che verranno ascoltate dall’amministrazione che, tuttavia, ha intenzione di tirare dritto ed espandere i progetti di mobilità dolce. Dopo San Salvario sarà la volta di Crimea, Borgo Po, Nizza Millefonti, Lingotto e Filadelfia. «Applicando un metodo diverso dallo scorso mandato - ha precisato il presidente, Massimiliano Miano -. Per ogni intervento che andremo a proporre ascolteremo sempre il parere della cittadinanza, che sarà importante e di cui terremo conto».
CORSO MARCONI Un milione e 300mila euro, invece, è il costo dell’intervento per dare un nuovo look a corso Marconi. Il progetto prevede l’introduzione delle siepi a protezione dell’area pedonale e una pista ciclabile unidirezionale collegata semaforicamente con il parco del Valentino. Nel viale centrale spazio anche alla socializzazione con panchine, una nuova pavimentazione e illuminazione pedonale vicino alle sedute, disposte a gruppi di due. Qualche dubbio sulla ciclabile. «Vogliamo tenerla sul controviale ma serve il parere, vincolante, della sovrintendenza» ha chiosato Miano. Obiettivo del progetto la valorizzazione dell’asse storico, l’abbattimento delle barriere, il miglioramento della qualità ambientale, la riduzione del traffico veicolare e la creazione di un luogo di frequentazione, aperto a tutti i cittadini e in sicurezza.
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