l'editoriale
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03 Giugno 2022 - 08:33
Il nuovo pozzo dei Favari manda in tilt l’erogazione dell’acqua e in mezza Poirino, dai rubinetti di bagni e cucine, nei giorni scorsi più che altro sembrava sgorgare Coca Cola. Inutilizzabile per bere, cucinare, lavarsi e qualsiasi altro uso domestico. Da ieri comunque la situazione sta andando via via normalizzandosi con l’amministrazione che ha messo a disposizione della popolazione un’autobotte in piazza Italia, per sopperire alle varie necessità.
Per il paese si tratta comunque di un problema annoso che coinvolge anche le frazioni - da Favari a Marocchi - tanto da spingere qualche cittadino a lanciare persino una petizione su Change.org («Sono anni che ormai non cambia la situazione dell’acqua sporca a Poirino») in cui si chiede un rimborso per ogni volta che si presenta il disservizio. Il problema, stando anche alle numerose segnalazioni sui social, si è verificato in via Roma, Trieste, Risorgimento, De Gasperi e Arpino e Carmagnola oltre che nelle frazioni. A provocare il disagio sarebbe stata la messa in funzione del nuovo pozzo di località Favari. Ma cosa avrebbe originato il guaio? Secondo i tecnici della Smat, intervenuti sul posto, si tratta di materiale che si è mosso dalle condotte adduttrici, propagandosi nella rete. Per risolvere il problema gli operatori dell’acquedotto hanno eseguito i lavaggi secondo i regolari flussi d’acqua in modo da non creare nuovi smottamenti. Un processo lungo che va eseguito con attenzione.
Solo pochi giorni fa l’amministrazione aveva scritto una lettera al Smat, richiedendo un incontro per fronteggiare la situazione, aggravata anche dalla siccità, con la costruzione di nuovi pozzi. La rabbia però è tanta: «I cittadini ribadiscono di essere stufi di questo problema che tra l’altro danneggia gli elettrodomestici, e il conto è pesante».
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