Cerca

Il caso

Aska: fine dei giochi...e ora Lo Russo sotto attacco

La prefettura certifica la violazione: il "patto" con Torino concluso e la politica in subbuglio

Aska: fine dei giochi...e ora Lo Russo sotto attacco

"Un'operazione che conferma ciò che, anche come Regione, sosteniamo da tempo: che questo centro sociale è una realtà che si pone al di fuori del rispetto delle regole". E' la prima volta che il governatore del Piemonte Alberto Cirio si espone così chiaramente sul patto con i garanti di Askatasuna, istituito dalla Città di Torino due anni fa e da oggi, ufficialmente, capitolato. Una "presa d'atto inevitabile", per Italia Viva. "Fine del presunto 'Patto'. Lo Russo scopre l'acqua calda", per Forza Italia. Fino all"Avevamo ragione" della coppia FdI Augusta Montaruli e Maurizio Marrone. In pochi minuti fioccano commenti da destra, ma anche da sinistra del mondo politico. Lui, il primo cittadino torinese Stefano Lo Russo, li ha anticipati quasi tutti, annunciando con toni stringati la fine del Patto. "Accertata dalla prefettura la violazione delle sue condizioni, il Patto è cessato, come comunicato ai proponenti". Fine dei giochi e del "percorso coraggioso di fuoriuscita dall'illegalità", cui in più di un'occasione Lo Russo aveva serbato le sue speranze. Perfino dopo l'assalto alle Ogr e alla Leonardo e anche dopo l'episodio più recente, lo scorso fine novembre, la devastazione della sede de La Stampa. Quando erano state alcune delle più alte cariche dello Stato (i ministri Antonio Tajani e Matteo Piantedosi, ma anche il ministro della PA Paolo Zangrillo che commenta con un sagace: "Caro sindaco, te l'avevo detto") a chiederne la chiusura. E stamattina "Dallo Stato un segnale chiaro: non ci deve essere spazio per la violenza nel nostro Paese", dichiara proprio Piantedosi.

Alle sferzate degli storici "nemici" - quelli che, con tutte le probabilità, alle prossime Comunali proveranno a soffiargli la "poltrona" di Palazzo civico, come l'assessore Maurizio Marrone (FdI) e il segretario cittadino FI Marco Fontana - ci sono anche personalità che hanno scelto di stare dalla parte della maggioranza Lo Russo, ma che si sono sempre un po' guardati dall'esprimere concordia rispetto al Patto. "Restituzione (finalmente) delle chiavi delle parti che avrebbero dovuto essere liberate", annuncia il capogruppo dei Radicali in Comune Silvio Viale, parte della maggioranza Lo Russo. I Moderati ne approfittano per un "l'avevamo sempre detto": "Accogliamo quanto sta accadendo oggi su Askatasuna in modo coerente a quanto abbiamo sempre detto: la Città ha argomenti ben più importanti di cui parlare e di cui occuparsi, Askatasuna ha catalizzato fin troppo", affermano. Mentre Italia Viva, apprezzando la scelta di Lo Russo, parla di "condizioni necessarie a trasformare l'occupazione in bene comune venute meno". "Proprio la scorsa settimana avevamo fatto partire una campagna di manifesti in città lanciando un appello chiaro: 'Sindaco, sgombera!'", rivendicano invece Roberto Rosso e Marco Fontana, rispettivamente segretari provinciale e cittadino di Forza Italia Torino.

Mentre la vicecapogruppo FdI in Regione Piemonte Alessandra Binzoni punta l'attenzione anche sulle occupazioni di San Giuliano e Pinerolo: “Bene lo sgombero di Askatasuna. Auspichiamo adesso analoghe operazioni per liberare la casa occupata di San Giuliano e lo stabile di via Medana a Pinerolo: entrambi gli stabili sono utilizzati dagli antagonisti come base di partenza per le loro azioni, come dimostrato recentemente, e quindi vanno sgomberati il prima possibile. Non ci può essere spazio per chi da anni è responsabile dei disordini e degli attacchi alle forze dell’ordine in città e in Val di Susa”.

Più sarcastico e affilato il commento del capogruppo M5S in Consiglio comunale Andrea Russi: "Che l'immobile fosse occupato lo sapevano anche i piccioni di corso Regina e quindi presumo anche il sindaco, oggi obbligato a una clamorosa giravolta", accusandolo di una "gestione politicamente fallimentare".

Tra chi contesta, nei modo, l'intervento, tacciandolo di "teatralità", il vicecapogruppo Avs alla Camera Marco Grimaldi: "Inaccettabile che un intero quartiere sia svegliato all'alba da un'operazione di polizia giudiziaria che costringe 500 famiglie di bambini, che sarebbero dovuti andare a scuola, a restare fuori. Inaccettabile che una primaria e una scuola dell'infanzia vengano chiuse all'improvviso, a pochi giorni dalle feste natalizie. Un'operazione di spettacolarizzazione della forza che nessuna istituzione dovrebbe avallare. Il laboratorio repressione del Governo è in atto e mostra un volto dello Stato che fa male a tutti. Processi e indagini dovrebbero seguire il loro corso e accertare responsabilità individuali, i sigilli al centro sociale invece sarebbero solo un fallimento della politica e un atto cinico contro la città di Torino. Ma solidarietà, cultura e dissenso non si sgomberano con la forza", dichiara. Mentre la consigliera Avs della 7 Ilaria Genovese invoca lo stop delle operazioni: "Chi può venga davanti ad Askatasuna!!", il suo appello.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.