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04 Ottobre 2022 - 07:54
«Ho continuato a usare le mie vecchie credenziali per accedere al sistema informatico del Comune ma non ho sottratto nessun dato dei cittadini di Baldissero». Così Paola Chiesa, vicesindaca del paese collinare fino allo scorso anno, ha provato a difendersi dall’accusa di essere l’hacker che avrebbe scaricato l’intero archivio comunale (a fine 2021): il reato contestato è accesso abusivo al sistema informatico.
A presentare la denuncia è stato il sindaco Piero Cordero, che sosteneva come «le comunicazioni interne venissero commentate sui social prima della pubblicazione». Per questo aveva indagato fra i dipendenti e poi aveva incaricato un’agenzia di investigazioni, che sarebbe risalita alla ex vicesindaca. Poi si era rivolto alla procura e infine aveva fatto esplodere il caso pubblicamente a fine luglio: in Consiglio comunale aveva spiegato come un hacker si fosse introdotto nel sistema informatico del Municipio per 47 giorni, per un totale di oltre 898 ore di collegamento. Poi non aveva fatto il nome di Chiesa ma ci era andato giù pesante: «Fatti avanti, concorda un piano di recupero o fatti aiutare. I nostri assessore alla salute e alla disabilità sono in gamba».
L’ex vicesindaca non era intervenuta, salvo svelarsi il giorno dopo. Quindi ha annunciato una querela per diffamazione e abuso d’ufficio per Cordero, poi presentata. E ora ha spiegato la sua versione dei fatti in procura, chiedendo l’archiviazione del procedimento a suo carico: «Abbiamo dimostrato che la nuova giunta non aveva cambiato le credenziali, che la mia assistita ha continuato a usare - riporta l’avvocato Massimo Davi, legale di Chiesa - Non ha sottratto nulla, come risulta anche dagli atti dell’indagine richiesta dal Comune. Anche perchè lei poteva soltanto consultare gli archivi, poi chiudeva il computer. Ma i documenti non erano “indifesi”: il sistema era super aggiornato e super protetto. La verità è che la vicenda è stata ingigantita soltanto perchè c’è di mezzo la politica: adesso speriamo che arrivi l’archiviazione e la questione si chiuda in fretta».
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