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14 Ottobre 2022 - 08:40
L’impianto fotovoltaico viene assalito troppo spesso e il Comune di Caluso è costretto a correre ai ripari.
In un periodo nel quale l’energia sta diventando ancora più vitale e strategica, difendere i luoghi di produzione diventa fondamentale. Il parco fotovoltaico di Regione Fornaci pare essere senza pace. Negli ultimi anni ha già subito quattro furti e numerosi atti vandalici. Non sono bastati infatti gli occhi elettronici, i sensori di prossimità e le reti ad impedire ai ladri e ai malintenzionati di danneggiare questo impianto che si trova in aperta campagna, sulla strada provinciale che collega Caluso a Foglizzo. Il Comune, proprietario dell’impianto, ha deciso di ricorrere ad un’ulteriore forma di sorveglianza, siglando un contratto con un’azienda di guardie armate che prevede la sorveglianza nelle ore notturne dalle 22 alle 6 del mattina al costo di 300 euro al mese.
La situazione dell’impianto, però, è ben più grave per l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Maria Cena. Realizzato dalla precedente giunta del primo cittadino Marco Suriani, nei suoi primi tre anni di vita sembrava destinato ad essere un’importante fonte di reddito per le casse pubbliche tanto che dagli introiti della vendita dell’energia erano emersi utili tali da costruire le nuove scuole secondarie. L’impianto era costato tre milioni di euro e dopo, appunto, i primi anni era cominciato il piano di ammortamento dell’investimento pari a 338mila euro annui per dieci anni. Il problema è che nel frattempo la produzione era calata, al punto che l’impianto ora è sostanzialmente in perdita. Tra manutenzione ordinaria, sorveglianza e quella straordinaria per danni e furti, il Comune ci rimette 30mila euro annui. Nel 2017 il passivo era stato addirittura di 150mila per ripagare il furto di cavi subito.
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