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Il monumento di Padre Pio tirato a lucido dai volontari

padre pio

Ci sono ex voto e rosari, mensoline con fotografie e qualche fiore ricordo che chiunque - passando per una preghiera - può lasciare senza essere disturbato. E in mezzo una gigantesca statua dedicata a Padre Pio, con una piccola citazione “A Padre Pio devoti ed amici”. Un punto di riferimento per gli abitanti di via Ponchielli e di quel tratto di Barriera di Milano, un’isola felice in un quartiere che di problemi ne conta parecchi. Eppure per un po’ di tempo, quel piccolo santuario ha dovuto affrontare diversi problemi: erbacce cresciute a dismisura e incuria tanto per cominciare.

Un borgo al lavoro

La statua posta nel giardino, all’angolo tra via Ponchielli e via Tollegno, ha un’età non ben definita. E fino a poco tempo fa era invasa da sporcizia e rifiuti di ogni tipo. Motivo che ha portato la cittadinanza a rimboccarsi le maniche. Così grazie all’impegno dei residenti della zona - e dell’artista Vito Navolio, che ha dato la sua disponibilità - è tornata a risplendere ed è meta votiva di tanti fedeli a tutte le ore del giorno. Tra i promotori dell’iniziativa ci sono Antonio Guerra, 88 anni, sua figlia Patrizia e Amerigo Bertella, 86 anni, che è il vicepresidente della bocciofila Ponchielli che qui è di casa con il suo presidente, Bartolomeo Crosetti. «Su richiesta di alcuni cittadini - racconta la consigliera del Pd, Isabella Martelli -, abbiamo dato un tocco d’arte al monumento di Padre Pio di Barriera di Milano. Siamo felici che sia tornano a splendere anche grazie alla donazione di Patrizia e delle socie di Media Page che ha permesso di pavimentare l’area».

Arte in Barriera

Un ricordo all’arte pop-art con riquadri di colori dipinti lungo la stradina che porta al percorso del santuario, che molti cittadini frequentano abitualmente tutti i giorni. «Abbiamo colorato le mensole, messo la ghiaietta, e intitolato la “bacheca dei pensieri”» rivela il presidente Crosetti. C’è chi ha pitturato e chi ha riparato un tubo rotto, insomma ognuno ha fatto la sua parte come in una grande cooperativa. Così ora il santuario sembra di nuovo un luogo a misura di famiglia e di credente. «Per noi è come una seconda casa - raccontano ancora dalla vicina bocciofila -. È un punto di riferimento per il nostro bellissimo quartiere e vogliamo che venga preservato anche in futuro».

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