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Mette un oggetto in mano al tabaccaio, lo ipnotizza e si fa consegnare l’incasso

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Sulle spalle hanno una lunga serie di precedenti ma con il passare degli anni hanno evidentemente appreso e messo a frutto una nuova “tecnica”: l’ipnosi, utilizzata per la prima volta qualche settimana fa a Torino. La polizia ha arrestato per rapina due nomadi che avrebbero “stordito” il gestore di una tabaccheria di corso Siracusa, riuscendo a farsi consegnare una ingente somma di denaro e ad allontanarsi come se niente fosse accaduto, tanto che l’uomo si è reso conto della rapina subita solo a sera, al momento di chiudere i conti.

Il colpo è avvenuto lo scorso 17 ottobre alla tabaccheria La Nuvola, in corso Siracusa 139. Per fortuna, tutto è stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza interna dell’esercizio commerciale, anche perché altrimenti il titolare non avrebbe mai capito quanto avvenuto. Un filmato che ha poi permesso agli agenti del commissariato Mirafiori di risalire alle rapinatrici, due rom di 35 e 41 anni residenti nel campo nomadi di Orbassano. Una terza complice è invece per il momento sfuggita all’identificazione.

Il colpo è avvenuto verso sera, quando le tre donne sono entrate nel negozio, tutte con un braccio coperto da vistose e pesanti coperte. Mentre due di loro hanno distratto gli altri presenti parlando e muovendosi negli spazi del negozio, l’altra si è avvicinata al gestore, che si trovava vicino alla cassa nell’area dedicata alla ricezione delle giocate, e l’ha letteralmente ipnotizzato, fissandolo intensamente, parlandogli, gesticolando e ponendo un misterioso e piccolo oggetto nero nella sua mano.

Un oggetto la cui natura non è ancora stata chiarita: il sospetto è che potesse emettere una qualche sostanza che ha contribuito allo stordimento dell’uomo. Una volta reso il negoziante incapace di reagire, la nomade è andata dietro il bancone e si è impadronita di una busta con l’incasso della giornata, circa 8mila euro. Gli investigatori sono riusciti a risalire all’identità delle due donne inserendo le immagini dei loro volti - ricavate dalle immagini delle telecamere - nel Sari, un sofisticato programma per il riconoscimento facciale.

Una delle due donne, inoltre, è gravemente indiziata di un secondo delitto, sempre oggetto della misura cautelare eseguita: un furto in un’altra tabaccheria di via Arnaldo da Brescia. In questo caso, la donna si era impossessata, aiutata da una complice, di 300 euro posti in un salvadanaio e raccolti in beneficenza a favore di cani e gatti senza famiglia.
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