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La tragedia in montagna

Alpinista muore a 2.800 metri. Aveva appena scritto: «Cadrò col sorriso sulle labbra»

Mauro Bagnis aveva 53 anni ed è precipitato in Valle Gesso

Mauro Bagnis morto montagna

Alle 5.25 di sabato Mauro Bagnis aveva scritto poche parole su Facebook, prese in prestito da un’altra appassionata di montagna: «Se dovrò cadere sconfitto, lo farò con gli occhi rivolti verso il cielo e il sorriso sulle labbra». Poi è partito per l’ennesima salita. Stavolta, purtroppo, non è più tornato a casa: il 53enne, residente a Borgo San Dalmazzo, è stato trovato morto in alta Valle Gesso, nel Cuneese.


La sorella Alma aveva lanciato l’allarme per la sua scomparsa intorno alle 19 di sabato, quando si è resa conto che Bagnis non era rientrato a casa e non rispondeva al cellulare.
Già nella notte le prime squadre di soccorso hanno iniziato a battere i sentieri in quota, partendo dalla Terme di Valdieri (da dove era partito il 53enne). Ma senza risultati.
All’alba è stato poi costituito un centro di coordinamento alle Terme di Valdieri, dove si è radunato personale del Soccorso alpino e speleologico piemontese, del Soccorso alpino della guarda di finanza, dei vigili del fuoco e dei carabinieri. In prima battuta è stata impiegata l’eliambulanza del servizio regionale di elisoccorso del 118 che ha trasportato in quota le squadre, per battere i versanti in discesa.


In seguito si è aggiunto l’elicottero della guardia di finanza, con un dispositivo in grado di individuare il segnale dei telefoni cellulari. Proprio grazie a questo strumento è stato possibile individuare il corpo dell’uomo, presumibilmente precipitato in un canalone dalla punta meridionale della Testa di Bresses, a circa 2.800 metri di quota.
La salma, poi recuperata dall’elicottero è stata consegnata all’autorità giudiziaria.
Mauro Bagnis era un grande appassionato di montagna, come dimostrano le sue ultime parole e le decine di fotografie in alta quota pubblicate sulla sua pagina Facebook.

Era da tempo socio della sottosezione Cai di Borgo San Dalmazzo e coinvolto nelle attività del comitato direttivo: «Aveva una passione gigantesca per la montagna - racconta una sua cara amica, Arianna Tomatis - Era una persona meravigliosa e sempre positiva, oltre che un amico presente in ogni occasione. Consola sapere che è morto nel miglior modo possibile per lui».

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