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IL CASO

Chieri, lascia l’assessore più “odiato”: «Ma è solo per motivi di lavoro»

Paolo Rainato in passato è stato molto contestato per le sue iniziative in città

Paolo Rainato

Paolo Rainato

«Per ragioni professionali, faccio un passo di lato». Con queste parole, a meno di un anno dalle prossime elezioni amministrative previste a giugno 2024, Paolo Rainato lascia la giunta di Chieri. Era assessore alla viabilità, polizia municipale, giovani e tempo libero, associazionismo, rapporti con le frazioni e politiche di partecipazione.

Le dimissioni, annunciate poche ore fa, saranno operative da fine mese. «Una scelta sofferta e ragionata, non dovuta a motivi politici - spiega - La sintonia con il sindaco Alessandro Sicchiero resta massima. Da alcuni mesi ho iniziato a lavorare in una delle più grandi multinazionali italiane. Mi sono trovato in difficoltà a tenere insieme tutto: lavoro, impegno amministrativo e politico, famiglia».

Trent’anni da compiere giovedì prossimo, Rainato era il più giovane assessore della giunta chierese. Dal 2014, quando era appena maggiorenne, siede in Consiglio comunale tra le fila del Partito Democratico. Tra gli ultimi dossier a cui ha lavorato, ci sono la costruzione in città di oltre trenta dossi (a cui se ne aggiungeranno altri undici), il nuovo Piano del Traffico e la riorganizzazione del comando di polizia locale di Chieri. Tutte questioni che hanno attirato critiche e polemiche da parte delle minoranze, che lo scorso ottobre avevano chiesto a Sicchiero di revocargli le deleghe. «Se fossi nell’opposizione, anche io mi farei la guerra - chiosa adesso - Penso di essere un valido avversario». Almeno fino all’autunno, le deleghe di Rainato resteranno a carico del sindaco.

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