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La protesta

In 350 firmano la petizione e dicono no all’antenna del 5G

La stazione preoccupa un intero quartiere che ora chiede un incontro al sindaco

In 350 firmano la petizione e dicono no all’antenna del 5G

In 350 firmano la petizione e dicono no all’antenna del 5G

Quella stazione-base 5G in costruzione vicino alle loro case li preoccupa. Per questo, i residenti di strada Vallero, a Chieri, hanno avviato una raccolta firme digitale. Chiedono di sospendere il cantiere del nuovo traliccio: «Ci troveremo con un eco mostro all’interno del nostro quartiere» incalzano preoccupati.

Quella è una zona di pre-collina, dove ci sono alcune delle ville più eleganti della città. I timori sono anche per la salute: «L’esposizione alle onde elettromagnetiche comporta dei rischi elevati. Saranno amplificati dalle altre stazioni-base presenti poco distanti da qui, a Pino Torinese».

Gli operai hanno già iniziato i lavori per il nuovo impianto. Sorge su un terreno privato, poco dopo la fine del tratto asfaltato di strada e a lato di una vigna. L’area è frequentata anche da ciclisti e camminatori. «L’antenna rovinerà il paesaggio - continuano i residenti -. Ci appelliamo alle autorità competenti: prendano in mano le nostre preoccupazioni e blocchino l’installazione dell’antenna».

Ma c’è qualcuno che ha questo potere? Pochi mesi fa, il Consiglio comunale di Chieri ha approvato un nuovo regolamento per l’insediamento degli impianti radioelettrici, disincentivando l’installazione dove ne sono già presenti altri. Il sindaco Alessandro Sicchiero incontrerà i cittadini preoccupati, nei prossimi giorni. Ha già chiarito, però, che il Comune non può bloccare il cantiere. Visto che è in un terreno privato, l’unica strada percorribile sarebbe verificare che tutte le autorizzazioni siano in regola.

Intanto, in pochi giorni, alla raccolta firme hanno già aderito 350 persone. È disponibile sul portale www.change.org.

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