Cerca

L'evento

Caro Babbo Natale...i torinesi appendono le proprie speranze

I desideri dei torinesi sotto l'albero: la salute, la laurea, soldi, ma c'è anche, sotto la Mole, chi sta bene come sta

Caro Babbo Natale...i torinesi appendono le proprie speranze

«Caro Babbo Natale...». Il più classico degli inizi, intriso di quell’entusiasmo di quando da piccoli si aspettava con ansia l’ultimo mese dell’anno.

Il Natale è quel periodo incantato in cui intere città si trasformano in un abbraccio di scintillii, colori e suoni, un unico grande respiro di gioia e frenesia che avvolge ogni angolo. Un’atmosfera in cui, rincuorati dalle luci, tutto sembra possibile.

E a Torino, l’albero di Porta Nuova diventa il grande custode di questa magia: i suoi rami si riempiono di letterine, di chi ha voglia di credere ancora. Una grande collezione di sogni appesi, scritti su un foglio o su un’epistola improvvisata. Post-it, tovaglioli, fazzoletti e biglietti della metro. Storie e pensieri racchiusi in poche righe, lasciati passando e affidati a chi, tra foto e selfie, gira intorno all’albero leggendo.

“Amore”, “salute” e “famiglia” sono tra le parole più ricorrenti nei desideri torinesi. «Vorrei un mondo più bello», confida Paola, 48 anni. Un desiderio “altruista” molto gettonato tra i passanti. Come Domenico: «Vorrei la pace nel mondo».

Ma ci sono anche confidenze più intime, personali. «Passo sempre più spesso da qui andando verso le Molinette - racconta Laura, mentre fotografa l’albero - Mia mamma è lì per combattere la leucemia. Il mio desiderio più grande è che possa guarire».

«Mio papà ha avuto un incidente, vorrei stesse meglio», Lucia, 20 anni. «Vorrei che mio figlio trovasse lavoro», rivela Lorena, 57 anni, poco prima di sistemare il foglietto tra i rami rimasti spogli, nella speranza che «appendendolo si avveri».

Curiosando tra i messaggi, in molti hanno rivolto un pensiero per chi li circonda. Al centro dell’albero qualcuno ha lasciato un grande cartello contro il bullismo. Poco più in là, c’è chi chiede «un sorriso per tutti quelli che ne hanno bisogno».

Ma anche desideri sul proprio futuro. «Salute, serenità e amici», è ciò che spera per il suo 2026 la signora Giuseppina, 74 anni. «Vorrei stare meglio», Nino, un torinese di 59 anni. «Babbo Natale fammi passare gli ultimi esami - chiede Filippo, 23 anni, studente di Chimica all’Università di Torino - Vorrei laurearmi per il prossimo anno».

Non mancano poi richieste più concrete: «Salute e valute», ironizza la signora Cristina, arrivata nella città sabauda dalla Sardegna più di 20 anni fa. «Se posso scegliere un regalo, chiedo il disco di Harry Styles», aggiunge Lucia.

L’albero natalizio, allestito all’entrata della stazione, attira sicuramente l’attenzione. Soprattutto di chi, come i turisti, lo scoprono per la prima volta. «Noi siamo di Palermo - racconta Girolamo dopo un selfie di famiglia - il mio desiderio va ai miei figli. Mi auguro che possano avere una vita serena».

E c’è anche chi, nella gioia del momento, si rende conto di essere già felice. «Non ho niente da chiedere, sono fortunata ad avere quello che ho», confessa la signora Patrizia, 70 anni. «Mia figlia ha appena fatto 18 anni e mio figlio tra poco si laurea. I miei desideri sono già realizzati», dice un papà emozionato di nome Renato.

Anche se, passando davanti all’albero dei desideri, viene quasi istintivo abbandonarsi alle fantasie. In fondo, sognare non costa nulla. Sciogliendosi in un abbraccio, Alessandro, 19 anni, accanto alla sua Greta, non ha dubbi su cosa chiedere: «Vorrei stare insieme a lei per sempre»

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.