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Il caso
22 Ottobre 2023 - 06:00
Pescatori al lago di Arignano
Li stordiscono con le scariche elettriche e li spostano in altri laghi del territorio. Oppure li consegnano all’istituto zooprofilattico per degli studi scientifici. Con la battuta di pesca “speciale” degli scorsi giorni, al lago di Arignano provano a liberare le acque dai pesci non autoctoni. Carpe, pesci rossi, pesci gatto e persino qualche gambero della Louisiana: in due giorni, ne sono stati catturati a centinaia e la stessa operazione verrà ripetuta nei prossimi anni.
Fa parte del progetto Isola, finanziato dalla Compagnia di San Paolo per aumentare la valenza naturalistica del lago. E’ previsto l’innalzamento del livello dell’acqua di sessanta centimetri, secondo gli interventi pensati dal dottore forestale Fulvio Anselmo. Negli scorsi mesi, il personale specializzato è già intervenuto sulla vegetazione che circonda le sponde, eliminando alcune piante invasive.
Ora tocca ai pesci. Le specie non autoctone si nutrono della vegetazione del lago che, per colpa loro, intorbidisce. È probabile che, soprattutto le carpe, siano state introdotte dai pescatori di frodo. Ad Arignano non è raro vederli, soprattutto nel tardo pomeriggio e la sera. Si nascondono tra la vegetazione, usano canotti e piccole imbarcazioni provando a sfuggire alla vista delle forze dell’ordine e delle guardie ecologiche che monitorano l’area.
Quelli in azione negli scorsi giorni, erano tutti pescatori autorizzati. Hanno usato un barchino attrezzato con un elettrostorditore. Poi catturavano i pesci e li mettevano in delle bacinelle apposta. Sono state catturate anche due tartarughe ornamentali e alcuni esemplari di Sinanodonta woodiana, con una conchiglia che può arrivare fino a 30 centimetri di grandezza.
Il progetto Isola coinvolge anche la cittadinanza, con iniziative sulla biodiversità e il paesaggio. Negli scorsi mesi, gli studenti di Arignano sono stati coinvolti per disegnare un logo per il lago, da usare nei documenti ufficiali e sui cartelli informativi.
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