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Il delitto
29 Ottobre 2023 - 18:58
Lui era possessivo, ossessionato dal fatto che la compagna lo tradisse. Tanto da controllarle il telefono e mandare messaggi spacciandosi per lei. E da ucciderla con una coltellata alla gola e ammazzarsi subito dopo: «Purtroppo sono cose che succedono» è il commento da brividi di una mamma fuori dalla chiesa di San Francesco, a pochi metri dall’appartamento in cui Annalisa D’Auria è morta per mano di Agostino Annunziata. «No, dobbiamo indignarci e dire basta ai femminicidi» replica Andrea Tragaioli, sindaco di una città sconvolta da quanto successo sabato mattina.
Ieri, a 24 ore dalla tragedia di Rivoli, in via Monte Bianco 19/2 i vicini della coppia hanno poca voglia di parlare come il giorno prima. Ma molti di loro hanno raccontato ai carabinieri che la coppia litigava spesso: «Avremmo dovuto fare qualcosa e fermare quell’uomo» riflette una signora, col senno di poi. Perché è vero che ci sono stati dei segnali ma nessuno, fra amici e parenti, pensava che Annunziata potesse arrivare sgozzare la compagna e poi uccidersi, alla Massifond di Orbassano. Tutto davanti alla figlia di 3 anni e mezzo, che ora resta al Regina Margherita in attesa di essere affidata ai parenti più stetti.
«Preghiamo per Annalisa, la sua bambina e anche per Agostino, vittima di sé stesso» commentava ieri don Stefano Carena dal pulpito della chiesa di San Francesco, proprio di fronte alla materna frequentata dalla piccola Noemi. Al termine della messa, dopo le parole del vice parroco, due signore parlano con i chierichetti: «Sono i nostri figli, avevamo scelto di non dire loro nulla. Adesso abbiamo dovuto spiegare tutto. Fa effetto ma purtroppo sono cose che succedono». Il sindaco non ci sta: «La rassegnazione delle donne fa impressione, bisogna lavorare per sensibilizzare ed evitare questi episodi. Ora ci chiediamo tutti se avremmo potuto intervenire e fermare quell’uomo ma ora è il momento del silenzio e della vicinanza: appena possibile, parlerò con i parenti per offrire la mia vicinanza e la disponibilità per aiutare la piccola Noemi. Intanto abbiamo organizzato una fiaccolata che partirà alle 18.30 di oggi da via Monte Bianco. Spero che partecipino in tanti, soprattutto uomini: deve partire da noi l’indignazione per ogni gesto violento compiuto su una donna. Dobbiamo essere noi i primi a dire basta alla violenza sulle donne». Le stesse parole che Annalisa D’Auria aveva affidato un post di cinque anni fa, all’inizio della sua relazione con Annunziata.
«Anche nella Genesi c’è scritto “maschi e femmine lì creò, a sua immagine e somiglianza” - ricorda don Claudio Furnari, sacerdote delle quattro parrocchie di Rivoli - Quindi abbiamo entrambi la stessa dignità, anche se molti se lo dimenticano. Adesso speriamo che Dio faccia ciò di cui c’è bisogno per questa famiglia e per la bambina».
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