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TRASPORTI

«Un nuovo svincolo sull’A21», la richiesta di tre Comuni

Poirino, Chieri e Riva vogliono realizzare l’opera nella frazione di Masio

L’area in cui dovrebbe sorgere il nuovo svincolo

Adesso anche i sindaci chiedono un nuovo punto d’accesso per l’autostrada Torino-Piacenza a Masio, frazione di Poirino. «Gli enti superiori valutino questo progetto come opera importante per tutto il nostro territorio» invita Angelita Mollo, sindaca di Poirino, nella delibera che ha firmato con la sua giunta, analoga a quella approvata anche dai Comuni di Riva e Chieri.

«La proposta deve inserirsi nelle progettualità della nuova “Bretella” di Pessione» specifica il sindaco di Chieri Alessandro Sicchiero. È la nuova circonvallazione, da costruire per limitare il passaggio dei mezzi pesanti dal centro della frazione, dove ha sede la Martini&Rossi. Al momento, il cantiere è sospeso dopo il ricorso al Consiglio di Stato di due agricoltori che hanno subito l’esproprio dei loro terreni. «Con il primo lotto di lavori, la strada arriverà fino allo stabilimento della Martini&Rossi. Andrebbe poi allungata con un secondo lotto di lavori, fino all’autostrada. Ha senso che la progettualità sull’accesso autostradale si coordini con quella della circonvallazione, procedendo di pari passo».

Negli scorsi mesi, era stato il Gruppo Imprese e Imprenditori del Chierese (Gic) a portare al centro dell’attenzione il tema. È il sodalizio a cui partecipano i titolari delle principali ditte del territorio (oltre cento), coordinato dall’economista Dario Kafaie. Proprio domani, martedì, diventa una vera e propria associazione, iscritta all’albo delle associazioni di Chieri. «Le aree industriali del Chierese non sono ben collegate dalla rete viaria né da quella del trasporto pubblico locale - segnala Kafaie - Per questo, fanno i conti con una crisi di competitività rispetto a quelle con sede in altre zone del Piemonte. A Masio, l’autostrada incrocia la Provinciale 128. Lì, un nuovo punto di accesso all’altezza della tessitura FiDiVi, in aggiunta agli attuali di Santena e Villanova d’Asti, sarebbe d’aiuto a tutte le imprese del territorio».

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