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CANAVESE

Sindaci, viaggio di gruppo sul treno sovraffollato. Ma da gennaio ci sarà una novità

I sindaci del Canavese sono saliti con i pendolari sul treno Ivrea-Torino. Poche ore dopo, è arrivato l'annuncio della Regione

sindaci avetta

Con i sindaci, c'era anche il consigliere regionale Alberto Avetta

Una quindicina di sindaci del Canavese questa mattina sono saliti sul treno Ivrea-Torino per rendersi conto in prima persona dei disagi che ogni giorno devono affrontare i pendolari e chiedere che anche Ivrea entri a far parte del sistema ferroviario metropolitano. Con i sindaci, sul treno delle 7.41, c’era anche il consigliere regionale e vicepresidente della commissione Trasporti, Alberto Avetta (Pd), il quale ha spiegato che l’iniziativa è stata organizzata «innanzitutto per esprimere la nostra solidarietà ai tanti pendolari, che, nonostante i disagi e disservizi quotidiani credono ancora nel trasporto pubblico locale su ferrovia» ma «soprattutto per dire con chiarezza alla giunta Cirio che è inaccettabile che Ivrea e questa linea ferroviaria siano ancora escluse dal sistema ferroviario metropolitano di Torino». «La Regione Piemonte - continua Avetta - deve correggere questa assurdità ed estendere fino ad Ivrea la Sfm8 (Lingotto-Chivasso) e poi, ad elettrificazione completata, fino al confine di Carema con la Valle d’Aosta. È inaccettabile oggi che Ivrea sia l’unica città dell’area metropolitana non servita dal servizio ferroviario metropolitano».

La risposta della Regione non si è fatta attendere ed è arrivata per bocca dell’assessore ai Trasporti, Marco Gabusi, che ha ricordato che «contro il sovraffollamento dal 3 gennaio sulla linea ferroviaria Ivrea-Chivasso ci saranno treni doppi». Lo stesso Gabusi ha poi sottolineato che «a onor del vero la giunta Chiamparino non ha inserito Ivrea nel sistema ferroviario metropolitano. Potrebbe bastare questo per commentare la strumentalizzazione politica messa in atto dal consigliere Avetta». «La linea ferroviaria Ivrea-Chivasso - ha infine spiegato l’assessore - ha seri limiti strutturali dovuti al binario unico e ai molti passaggi a livello. Stiamo condividendo con Rfi e Valle D’Aosta un progetto di raddoppio selettivo dei binari e nel frattempo abbiamo finanziato l’eliminazione di alcuni passaggi a livello».

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