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A Pinerolo

La "grazia" del vescovo non basta: il parroco andrà a processo

Don Paolo Bianciotto dovrà presentarsi in tribunale l'anno prossimo

La "grazia" del vescovo non basta: il parroco andrà a processo

Il vescovo di Pinerolo, Derio Olivero, aveva “licenziato” don Paolo Bianciotto dopo l’apertura dell’inchiesta a suo carico. Ma ha scelto di non denunciarlo: così l’ex parroco di Madonna di Fatima, a Pinerolo, finirà a processo per circonvenzione d’incapace e non per l’appropriazione indebita di circa 500mila euro.

Un passo indietro: l’80enne don Bianciotto ha guidato per metà della sua vita la parrocchia di Madonna di Fatima. Nei mesi scorsi, però, è emersa un’indagine a suo carico da parte del pubblico ministero Francesco Pelosi: il sacerdote era accusato di circonvenzione d’incapace, indebito utilizzo di strumenti di pagamento appropriazione indebita. I primi due reati sarebbero stati commessi ai danni di fedeli affetti da infermità psichica: una di loro, per esempio, avrebbe versato bonifici per 115.500 euro sui conti correnti intestati a Bianciotto. Poi ci sono i soldi sottratti alla parrocchia e all’associazione Nuova scuola mauriziana, di cui lui era presidente del Consiglio direttivo: così sarebbe riuscito a prelevare altre decine di migliaia di euro.

In questi giorni si è svolta l’udienza preliminare e don Bianciotto, assistito dagli avvocati Simone Chiappori e Wladimiro Lanzetti, è stato rinviato a giudizio per la circonvenzione d’incapace. E il figlio di una delle parrocchiane si è costituito parte civile con l’avvocato Anna Baldacci. Le accuse di appropriazione indebita, invece, sono cadute: dopo la riforma Cartabia, il reato è diventato procedibile solo su querela. Quindi il vescovo Derio Olivero avrebbe dovuto sporgere denuncia contro il sacerdote: non l’ha fatto, quindi le accuse sono cadute il giudice ha stabilito il non luogo a procedere.

Il processo a carico dell’ex parroco, oggi ospite di una casa di riposo del Biellese, comincerà il 16 aprile del prossimo anno davanti alla Quarta sezione penale del Tribunale di Torino.

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