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CHIAVERANO

In Canavese una trappola per i Tir: i camion si incastrano e la colpa è del navigatore

Da anni i camion si incastrano in centro con regolarità ma una soluzione pare impossibile. Ecco le foto

Tir chiaverano

A sinistra, un Tir incastrato nel 2017. A destra, uno finito in trappola ieri

Guardate le foto in alto: quella di sinistra è datata 15 maggio 2017, quella di destra è di ieri. In mezzo ce ne sono tante altre, scattate ogni anno. Sono passati quindi almeno sette anni e il problema è proprio questo: a Chiaverano nulla è cambiato e i Tir continuano, con disarmante regolarità, a rimanere letteralmente incastrati nel bel mezzo del paese.

Un Tir incastrato nel marzo 2022

Il problema è noto: a chi arriva da Bollengo e deve andare verso Andrate o la strada della Serra, i navigatori indicano come percorso più breve la strada provinciale 74, che passa proprio nel bel mezzo del paese di Chiaverano, poco più di 2mila abitanti a 5 chilometri da Ivrea, in provincia di Torino. E fin qui, nessun problema se siete al volante della vostra automobile. Se invece a dover percorrere quel tratto di strada è, come spesso accade, un camionista allora il discorso cambia e di parecchio. Perché molti, troppi autotrasportatori si fidano troppo del loro supporto tecnologico e ignorano il cartello posto all’uscita di Cascinette d’Ivrea che reca, ben visibile, il divieto di transito per i mezzi pesanti.

Il cartello con il divieto di transito, ignorato dai camionisti

Il motivo è semplice: la provinciale 74, nel centro abitato di Chiaverano assume il nome di via Carrera e si stringe bruscamente, rendendo impossibile il passaggio dei camion. Il risultato lo si può intuire facilmente dalle foto che vengono regolarmente pubblicate dagli esasperati abitanti nel gruppo Facebook dedicato al paese: ogni settimana o quasi, almeno un camion resta letteralmente incastrato nelle vie del centro.

Un tir incastrato nel novembre 2021

Anche perché uscire da lì non è per niente semplice: è evidente che fare inversione non è neanche immaginabile, quindi l’unica cosa che può fare il povero camionista che si trova in quella trappola, è armarsi di pazienza (e di qualche passante di buon cuore che lo aiuti dandogli indicazioni “manuali”) e fare una lenta, lentissima retromarcia per tornare sui propri passi. Esasperazione quindi doppia: per lui, costretto ad accumulare ritardo e stress, e per gli abitanti, impossibilitati a percorrere la strada per lungo tempo.

Le soluzioni non sono di facile attuazione. Il Comune ha interpellato più volte Città metropolitana ma, come detto, i cartelli che avvisano del divieto già ci sono. Impossibile usare un “portale”, in quanto bloccherebbe pure autobus e mezzi dei vigili del fuoco. Qualche residente ha provato anche a scrivere a Google (il navigatore sotto accusa pare essere quello di Google Maps) per segnalare il problema ma senza ottenere alcuna risposta. Insomma, al momento pare proprio che l’unica soluzione sia che tutti i camionisti facciano più affidamento sui propri occhi che sul proprio navigatore ma, a quanto pare, è una speranza vana.

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